La solitudine, il freddo, il tempo che passa lento e sempre uguale. Anche a Natale. Sta affrontando una situazione davvero difficile Claudio, un uomo di 63 anni che da quasi due vive solo nel suo camper a Desio. "Da quando ho perso il precedente lavoro di carrozziere e la casa per via della fine della storia con la mia ex compagna, mi sono trovato in questa situazione difficile", spiega.
"Ho passato da solo anche Natale e Santo Stefano – prosegue – anche per scelta, perché non mi va di impietosire le persone, ma è dura". Il suo camper l’ha salvato dalla strada, ma lo costringe comunque a una situazione precaria. "Dentro il camper fa freddo, è usurato e danneggiato, entrano spifferi d’aria e anche un po’ d’acqua quando piove – dice mentre mostra le parti ammalorate del mezzo –. Dentro la temperatura arriva anche sotto zero. Mi scaldo con il sacco a pelo o con il piumone". Complica tutto la sua attuale condizione di salute. "Il 5 agosto ho subìto una operazione delicata all’aorta al Niguarda, per cui sono stato tagliato fino all’inguine per applicare un tubo – racconta –. In quella delicata circostanza il Comune mi ha pagato due mesi di alloggio in un hotel monzese come appoggio per la fase di convalescenza. I servizi sociali di Desio mi conoscono". Poi è tornato il camper, ed è arrivato l’inverno. "A novembre ho fatto visita per ottenere l’invalidità – continua –. Se mi verrà riconosciuta sarà un parametro per poter scalare la graduatoria per essere assegnatario di un alloggio popolare. Per ora sono tredicesimo su due alloggi disponibili. Spero varrà a qualcosa, sto prendendo 4 pastiglie al giorno e ora sto sentendo di più la fatica". Nonostante le difficoltà non si dà per vinto. "Sono pronto e disponibile a lavorare – dice motivato –. L’ho sempre fatto, da quando ho 12 anni. Per vent’anni ho lavorato nella carrozzeria di mio padre, poi ho cambiato diversi posti di lavoro sempre nel settore, occupandomi anche di restauri di auto d’epoca di lusso e di aerei da guerra e frecce tricolore in un’azienda di Venegono Inferiore". In questo momento a dargli sostentamento sono i 182 euro al mese di assegno d’inclusione che percepisce, e gli aiuti che riceve dalla sorella (che vive a Brugherio e ha famiglia) e da qualche amico. Pur avendo sempre lavorato non ha maturato sufficienti anni di contribuiti per ottenere una pensione se non quella per la vecchiaia, che gli spetterebbe dai 67 anni di età. Intanto per ottenere un aiuto abitativo si è rivolto ad Asia Usb di Monza e Brianza, nella persona del sindacalista Michele Quitadamo, che da tempo denuncia la mancanza di alloggi popolari in Brianza. "Queste sono difficoltà comuni a tante cittadine della provincia – commenta il sindacalista – con il risultato che a Monza e Brianza ci sono troppe case vuote, e troppa gente senza casa. In una situazione come quella di Claudio la soluzione sarebbe stata l’assegnazione di un alloggio in deroga, o di un alloggio in emergenza. È vergognoso che nella ricca Brianza ci sia una persona che vive in queste condizioni".