Nova Milanese, la Rsa Covid-free: "Ecco come abbiamo fatto"

La Residenza San Francesco ha sperimentato per prima modelli di visita alternativi e ora vaccinazioni per tutti

La Residenza San Francesco

La Residenza San Francesco

Nova Milanese (Monza Brianza), 17 gennaio 2021 - "Entrare nella nostra casa di riposo, oggi, significa entrare in un contesto sicuro: la Rsa non ha casi di positività tra i suoi residenti ed è organizzata per far fronte all’emergenza sanitaria con personale formato e vaccinato", sottolinea Mario Pozzoli, presidente della 'San Francesco' di Nova Milanese.

La struttura, dopo mesi di grande difficoltà, è totalmente covid-free e al sicuro. Venerdì è stata avviata la campagna vaccinale e nel giro di quattro giorni tutti gli ospiti e tutti gli operatori avranno ricevuto la prima dose. La seconda e definitiva verrà somministrata entro il 6/7 febbraio. "In questo momento storico - prosegue il presidente - vuol dire prima di tutto avere la grande opportunità, e fortuna, di essere vaccinati prima che nel resto del territorio. La totale adesione alla campagna vaccinale da parte dei lavoratori e delle lavoratrici dimostra che in “San Francesco” crediamo fortemente nella scienza e nella sua capacità di risolvere i problemi di salute delle persone". Il presidente ha rivolto un plauso al personale, "che si è sempre dimostrato pronto: il lavoro di squadra e l’organizzazione che ci siamo dati in questo lungo e difficile arco temporale hanno consentito di gestire la complessità della situazione con la necessaria preparazione. L’emergenza non può dirsi conclusa, tuttavia, almeno fino a quando anche il resto della popolazione avrà ricevuto il vaccino. Per questa ragione, abbiamo deciso di dare continuità e maggior spessore al già valido lavoro svolto dal referente Covid – il dottor Giovanni Cataletti, che si dedicherà ad una nuova esperienza professionale – facendogli subentrare un altro professionista di grande spessore, già primario di infettivologia dell’ospedale di Legnano: il dottor Paolo Viganò". 

Nel frattempo, in attesa di poter finalmente mettere alle spalle questo periodo drammatico per l’intera popolazione mondiale, e fermo restando le normative sulle limitazione alla circolazione, proseguono gli incontri protetti con i parenti degli ospiti. "Per noi - dicono dalla struttura - questo è veramente un momento di gioia, in cui vogliamo dare un segnale di ottimismo e di speranza". La San Francesco è una delle Rsa della zona che all’inizio della pandemia si è dimostrata più reattiva nel riorganizzarsi per affrontare al meglio la situazione di emergenza. Ne è testimonianza, ad esempio, l’avvio immediato di una nuova modalità di relazionarsi tra i 170 ospiti della struttura di via Prealpi, compresi i 20 nella comunità psichiatrica, con i parenti: delle videochiamate attraverso i tablet, che poi sono state in vari modi riproposte anche nelle altre strutture analoghe, vista la lunga impossibilità per i parenti di trovare i propri cari.