Allarme sicurezza: a Monza ponte chiuso ma non per tutti

Ogni giorno centinaia di pedoni scavalcano le transenne in via Colombo, mentre i commercianti vedono calare gli affari e chiedono soluzioni rapide

Transenne eluse in via Colombo

Transenne eluse in via Colombo

Monza, 23 settembre 2018 - Il divieto c’è e si vede. Le transenne pure. E il rischio, almeno sulla carta, è alto, visto che il Comune di Monza ha emesso un’ordinanza urgente per chiudere al traffico veicolare e agli stessi pedoni il ponte sul Lambro di via Colombo. Un divieto che nella sola serata di venerdì è stato eluso senza difficoltà da decine di persone, con il rischio di diversi infortuni. Già, perché scavalca chiunque. Non solo i soliti ragazzi della movida, incuranti per natura dei divieti: a scavalcare quelle transenne ci sono riusciti tutti, famiglie con passeggini, ragazze coi tacchi, persino una signora attempata coi cagnolini. Come se, al posto di segnalare un pericolo, quelle transenne fossero semplicemente uno scomodo ostacolo da superare in ogni modo. Chi in modo atletico e chi in modo goffo e rischioso. E scomodo in effetti quel divieto lo è.

Il provvedimento si è reso necessario dopo i primi esiti delle indagini strutturali commissionate a luglio dal settore Mobilità, Viabilità e Reti sui 35 ponti della città. L’unico per il quale i professionisti hanno anticipato “gravi anomalie” è proprio quello di via Colombo, datato anni Cinquanta. Cuore della movida monzese e del mercato cittadino, è costituito da una campata composta da sei travi e cinque traversi in calcestruzzo. Le ispezioni effettuate e le fessurazioni rilevate dagli incaricati dal Comune hanno imposto la chiusura immediata, in attesa del completamento delle indagini statiche e della realizzazione delle prove di carico, fa sapere una nota del Comune.

Ma per gli operatori della zona il provvedimento, ispirato ai criteri della massima sicurezza dopo la tragedia di Genova che ha dato la sveglia a tutti, è una doccia fredda che si ripercuote immediatamente sul lavoro. Venerdì sera infatti il calo – il 50 per cento in meno degli avventori di ristoranti e bar, secondo gli esercenti – era evidente. E chi in questa zona lavora ha deciso di lanciare un appello al sindaco. "Improvvisamente e senza alcun preavviso ci siamo visti chiudere in modo totale il ponte che attraversa il Lambro e che unisce l’area di piazza Cambiaghi con l’area di Spalto Santa Maddalena – scrivono al sindaco Dario Allevi i commercianti, riuniti nell’associazione Gli Spalti –. Tuttavia questo passaggio per noi commercianti della zona è di vitale importanza per il proseguimento normale delle nostre attività, che immediatamente dopo tale chiusura hanno visto dimezzare il proprio giro d’affari".

Nella lettera i commercianti fanno notare che "la chiusura invita moltissime persone che non conoscono i passaggi più vicini per oltrepassare il blocco, a scavalcare pericolosamente fino a cadere, come già notato due volte, con l’elevato rischio di infortuni". Non solo. "Stiamo affrontando anche il grave problema del rifornimento delle materie che porta spesso i corrieri a rimandare la merce in deposito perché impossibilitati ad effettuare le consegne". Di qui la richiesta di "trovare una soluzione celere per il passaggio pedonale», studiando una formula «che non provochi ulteriore danno alle nostre attività e quindi alla città". I suggerimenti sono diversi: un corridoio pedonale col rinforzo di putrelle o un ponticello in tensostruttura, o ancora un ponte provvisorio pedonale al fianco di quello chiuso. L’importante, dicono i commercianti, è fare in fretta.