Trezzo, rischio crolli: altro ponte vietato ai camion

Cornate teme il traffico

Ponte chiuso

Ponte chiuso

Cornate d'Adda, 3 ottobre 2018 - Viadotto sotto stress a Trezzo dopo la chiusura di Paderno, arriva l’ordinanza anti-camion. E a Cornate si trema per il timore che questa decisione si traduca in nuovo traffico. Da venerdì mattina sul ponte che regola il passaggio fra sponda milanese e bergamasca passeranno solo macchine e, al massimo, suv. Addio a furgoni, tir e mezzi che pesano più di 3,5 tonnellate, un decimo delle 35 consentite oggi (anche se con la limitazione che possono transitare solo per operazioni di carico e scarico). Gli autoarticolati pieni di merce arrivano a 44 tonnellate, gli autotreni a 26. Troppe per il Comune. E’ dal 2005 che l’amministrazione non interveniva per regolare il viadotto.

E quando 14 anni fa ci mise mano successe il finimondo. Per settimane, i bisonti della strada bloccarono il cavalcavia a picco sul fiume mandando in tilt l’intera area, Brianza compresa, per chiedere alla giunta di fare marcia indietro, ma a Palazzo tennero duro e la novità divenne legge. L’obiettivo? Sicurezza, oggi come allora. «E’ necessario tornare su quel provvedimento», annunciano a Trezzo, dove è pronta una nuova ordinanza in materia. «Il caos nel quale siamo piombati dopo lo stop del San Michele induce i vicini alla prudenza: bisogna tutelare l’incolumità», sottolinea Fabio Quadri, primo cittadino di Cornate. Anche delle migliaia di veicoli in più che dal 14 settembre - giorno in cui Rfi ha bloccato il cavalcavia nel Lecchese - si sono buttati alla ricerca di percorsi alternativi per fare la spola fra le due province.

Cornate, quindi Trezzo per raggiunge l’Isola bergamasca. Per gli autotrasportatori c’è un’altra possibilità (a differenza del 2005, quando la quarta corsia del’A4 era solo sulla carta): «Abbiamo appena ottenuto rassicurazioni circa la tenuta dei ponti autostradali, i camionisti potranno utilizzare la Milano-Bergamo senza allungare i tempi delle consegne e in assoluta sicurezza», aggiungono gli amministratori della zona.