Piazza stracolma e in delirio come una tribuna Ferrari

Centinaia di persone sul monumento per seguire la gara dal maxischermo. Dall’esterno hanno condiviso gioie e delusioni coi più fortunati tifosi del circuito

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di Martino Agostoni

Il monumento dei Caduti di piazza Trento e Trieste che si trasforma per un giorno in una tribuna dell’autodromo.

Gremito di appassionati con magliette, cappellini e bandiere della Ferrari seduti sull’aiuola e fino sopra i gradoni della scultura in bronzo, di fronte al maxischermo montato davanti al municipio che ha trasmesso in diretta tutte le fasi del Gran premio.

Tante persone, qualche centinaio, riunite sotto il sole a tifare, esultare e spingere per tutti i 53 giri della gara i due ferraristi Charles Leclerc e Carlos Sainz come se fossero a bordo pista, su una tribuna affacciata al circuito, e non a qualche chilometro di distanza in piazza Trento e Trieste.

È l’atmosfera che conta, essere presenti comunque a un grande evento per la città di Monza e condividere con gli altri la passione per la Ferrari e le gare di Formula 1 anche se non si ha (o non ci si può permettere) un biglietto per poter entrare in autodromo.

Ma emozioni e tifo sono gli stessi in tribuna così come seduti sul monumento davanti alle immagini trasmesse dalla televisione, dall’esultanza dopo la partenza quando Leclerc è passato in testa alla prima variante nonostante l’attacco della Mercedes di George Russell, per trasformarsi in euforia per la sequenza di sorpassi di Sainz durante la sua rimonta.

E poi il fiato sospeso per le strategie delle gomme e Max Verstappen che diventa primo, fino alla cocente delusione del gran finale che non c’è stato, quella safatey car che avrebbe riavvicinato Leclerc a Verstappen per un duello finale che è stato negato a tutti.

Qualche fischio rivolto al maxischermo quando si è capito che non ci sarebbe stata più speranza per cambiare i risultati per le due Ferrari, bandiere ammainate, un fumogeno accesso sul monumento e poi la piazza Trento e Trieste che si svuota lentamente, quasi in silenzio, demoralizzata per un secondo posto amaro e con la delusione di una festa mancata.

È arrivata così la bandiera a scacchi sul Gran premio del centenario dell’autodromo, un appuntamento che ha riportato Monza a vivere l’atmosfera di un grande evento internazionale dopo gli ultimi due anni condizionati dall’emergenza sanitaria e, grazie anche a un fine settimana fatto di belle giornate di fine estate, ha portato tanti monzesi e brianzoli a godersi la città e le attrazioni organizzate in centro con il Fuori Gp.

Particolarmente apprezzata poi l’area ludica ai piedi dell’Arengario, con giochi tradizionali per grandi e bambini, e tante persone anche alle altre attrazioni che hanno animato il centro tra musica, street food, mostre e spettacoli.