Mercatone Uno, prorogata la cassa integrazione

Altri 6 mesi di ossigeno per 1.800 dipendenti dell’azienda di arredamento fallita, di cui 55 nel magazzino di Cesano Maderno

Una delle manifestazioni prima del lockdown dei lavoratori del Mercatone Uno

Una delle manifestazioni prima del lockdown dei lavoratori del Mercatone Uno

Cesano Maderrno (Monza e Brianza) , 21 maggio 2020 - Altri 6 mesi di “ossigeno” per i dipendenti di Mercatone Uno, che dal 23 maggio dello scorso anno sono rimasti senza lavoro e attualmente in cassa integrazione. Il Decreto Rilancio entrato in vigore ieri contiene anche la proroga di 6 mesi per l’amministrazione straordinaria di Mercatone Uno, con la conseguente proroga degli ammortizzatori sociali attivi per i circa 1.800 dipendenti coinvolti in tutta Italia, di cui 330 in Lombardia e 55 a Cesano Maderno.

Un sollievo che arriva proprio a pochi giorni dalla scadenza dei trattamenti in atto, validi fino al 23 maggio. Con il decreto si arriva quindi al 23 novembre, sperando che nel frattempo si faccia avanti qualche imprenditore interessato a rilevare i punti vendita della catena di arredamento ed elettrodomestici fallita un anno fa. Proprio nella notte tra il 23 e il 24 maggio di un anno fa, i lavoratori furono avvisati con un messaggio WhatsApp della dichiarazione di fallimento pronunciata dal Tribunale di Milano nei confornti della Shernon Holding, la società che aveva rilevato l’azienda appena 9 mesi prima, con grandi programmi di rilancio. Una doccia fredda che aveva messo in difficoltà migliaia di famiglie in tutta la Penisola, tra cui le 55 del magazzino di Cesano Maderno, uno dei più grandi della catena, che fino al giorno prima aveva venduto arredamenti completi e attivato piani di finanziamento, creando disagi enormi ad acquirenti e fornitori. La proroga dell’amministrazione straordinaria è stata accolta con soddisfazione dai sindacati.

"Finora solo 5 punti vendita, fuori dalla Lombardia, sono stati ceduti prevedendo la tutela occupazionale di oltre 150 lavoratori" spiega Matteo Moretti della Filcams Cigl di Monza e Brianza. "Le altre manifestazioni di interesse vedono le trattative con i commissari bloccate per incertezza dovuta a Covid, motivo che ci ha spinto a chiedere la proroga dell’amministrazione straordinaria e quindi della Cigs per completare il piano di cessioni, portare avanti le trattative e offrire una continuità di reddito ai lavoraaori". Ci sono situazioni diverse ma tutte accomunate da precarietà e incertezza. "Alcuni avevano interrotto la Ciga per lavorare con contratti a tempo determinato in altre realtà e settori… Oggi sono in cassa integrazione in deroga presso queste altre aziende". «Ci auguriamo - aggiunge Marianna Iurato, delegata interna del magazzino di Cesano - che venga garantita la continuità della cassa integrazione da parte dell’Inps, e che venga completato il ricalcolo delle quote spettanti, dopo che è stato accolto il ricorso a considerare il contratto precedente a quello del passaggio a Shernon Holding con riduzione d’orario".