Lavori in Provincia, slittano i maxi processi

Ospitati nell’auditorium di via Grigna per garantire il distanziamento, ora i casi Malaspina e Seregnopoli dovranno aspettare il cantiere

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di Stefania Totaro

A febbraio auditorium della Provincia di Monza e Brianza off limits causa lavori in corso e i maxi processi slittano a marzo.

Il Tribunale di Monza perde per un mese la grande sala di via Grigna, messa a disposizione dalla Provincia per il periodo dell’emergenza coronavirus per celebrare i dibattimenti che prevedono la presenza di tanti imputati con i relativi difensori perché la giustizia monzese non è dotata di aule sufficientemente ampie per garantire il distanziamento anti Covid.

In mancanza di valide alternative, i giudici hanno dovuto fare saltare le udienze che già si stanno trascinando da tempo perché sospese per mesi durante il primo lockdown. Stamattina doveva riprendere (e invece è slittato all’1 marzo) il dibattimento per la presunta corruzione urbanistica al Comune di Seregno, che vede sotto la lente dei pm monzesi Salvatore Bellomo e Giulia Rizzo i rapporti tra il costruttore calabrese trapiantato in Brianza Antonino Lugarà, l’ex sindaco forzista Edoardo Mazza e alcuni componenti della sua Giunta e funzionari comunali per portare a casa nel 2015 la concessione edilizia sull’area ex Dell’Orto per la realizzazione di un centro commerciale. La prima udienza del processo è stata quasi un anno fa, l’8 aprile del 2019, e ancora si trova nella fase della convocazione dei testimoni della pubblica accusa.

Slitta al 3 marzo anche un altro maxi processo, quello che vede il costruttore del Vimercatese Giuseppe Malaspina imputato a vario titolo di bancarotta fraudolenta e reati fiscali insieme ad una decina di professionisti, avvocati, commercialisti, architetti, ingegneri e storici dipendenti dell’immobiliarista con l’accusa di essersi trasformati in una corte dei miracoli per Malaspina allo scopo di salvare dal fallimento il suo impero milionario fatto di appartamenti e prestigiosi alberghi come il Ca’ Sagredo di Venezia e il Gritti di Milano.

Anche in questo caso il dibattimento è iniziato il 19 gennaio del 2019, dopo che nel maggio precedente erano scattati gli arresti e l’iter del procedimento è però più avanzato: terminato di sentire i testimoni della pubblica accusa (sempre rappresentata dal pm Salvatore Bellomo, titolare dell’inchiesta), si sono già tenuti gli interrogatori degli imputati e sono cominciate le convocazioni dei testimoni della difesa degli imputati, che negano le pesanti accuse, sostenendo di avere solo agito per salvare il salvabile.