
Frutta fresca, panettone e spumante alle stelle, e i piatti pronti aumentano del 15 per cento "Per risparmiare andiamo a caccia di sconti, ma così si perde tempo e si spreca benzina".
Pranzo di Natale, quanto mi costi. Si spendono in media 86 euro a persona per imbandire le tavole del Natale, che sempre più monzesi hanno scelto di consumare a casa propria o con parenti o amici. È quanto emerge da una analisi di Coldiretti, dalla quale si evidenzia che appena il 10% ha scelto ristoranti, trattorie o pizzerie, mentre un buon 2% l’agriturismo, che si conferma essere la forma di ristorazione più vicina a quella casalinga. La riscoperta delle tradizioni del passato, riporta al fai da te anche i giovani, che si gratificano ai fornelli. La cucina e il buon cibo si affermano tra le nuove generazioni come primarie attività di svago, relax e affermazione personale. "È vero – racconta Mattia, 27 anni –. Per Natale sarò io ai fornelli, tirando la sfoglia a mano per i ravioli, come mi ha insegnato la nonna quando ero piccolo. Per farmi stare buono mi insegnava a cucinare". "Per le feste con gli amici – racconta Claudia – mi sbizzarrisco con torte salate e torta paesana".
Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per quasi nove italiani su dieci (89%) a pari merito con la frutta locale di stagione, mentre il panettone con il 75% batte di misura nelle preferenze il pandoro, fermo al 72%. Fra gli articoli più costosi del pranzo o del cenone di Natale, salta all’occhio anche la frutta fresca. Il surriscaldamento globale si sente a tavola: arance a 1,75 euro al chilo, che vuol dire quasi 4 euro per un sacchetto da 2-3 chili. Quanto al dolce natalizio per eccellenza, fino allo scorso Natale si trovava a partire dai 4 euro al discount nella versione senza confezione, mentre adesso non si trova a meno di 6; il prezzo medio da 13,40 euro è salito a 14,60 e poi a salire la frutta fresca esotica che cerchiamo per le festività e che sale del 19,3% rispetto a un anno fa: un cesto da 3 chili con ananas, litchi, melograno, mango e papaya arriva a costare 22,50 euro. Medaglia d’argento per il pollame, che sale del 18% e quindi una faraona ripiena viene a costare 14 euro al chilo, perciò comprandone una intera si vanno a spendere circa 28 euro.
Sul gradino più basso del podio i formaggi, +16,8%. Anche se di solito avanzano, non mancano i contorni. In particolare, per alcune ricette regionali non possono non esserci carciofi (abbacchio al forno) e patate (pesce stocco) che rincarano, rispettivamente, del 16,2% e del 16,1%. Prezzi alle stelle anche per le verdure di stagione. Carciofi, finocchi, asparagi, persino carote, cipolle, aglio, registrano un +16,2%. Aumento del 16% anche delle patate e del 13% del pane fresco.
"Per risparmiare – dice la signora Laura D’Angelo – non resta che andare a caccia di sconti, suddividendo la spesa tra supermercato, mercato, (dove peraltro la verdura costa in media 2 euro al chilo e 3 euro la frutta) e i discount. Qui ancora trovi lo spumante italiano a 3 o 4 euro, contro i prezzi proibitivi del supermercato: minimo 15 euro a bottiglia. Ma così si perde tempo e benzina".
Se proviamo a non cucinare e cerchiamo di cavarcela con piatti pronti, la pagheremo cara: +15,7%. I dolci non possono mancare, anche per i regali, ma quelli confezionati lievitano del 13,8%. Va meglio per quelli freschi, con +6,6%. Segue il pane fresco, che si accompagna agli affettati, che registra un +13,3%. I tradizionali ravioli, tortellini, cappelletti e agnolotti aumentano del 12,5%. Per altri secondi tipici di ricette regionali, la carne bovina +8,6%: il roastbeef di scottona costa 16 euro al chilo, seguita a stretto giro da quella ovina con +8,5%. Gli affettati ci costeranno l’8,2% in più rispetto allo scorso anno, come il pesce fresco. Non va bene neanche per chi, come antipasto, prende polpi o gamberi o cucina cozze e vongole: +7,5%.
Se vogliamo brindare con uno spumante o pensiamo di regalarlo dovremo sborsare il 6,7% in più. Anche la frutta secca aumenta del 6,4% : un pacchetto di noci e mandorle da mezzo chilo costa dai 5 agli 8 euro. Chiude il cioccolato, con un aumento almeno del 3,6%. Una tavoletta di fondente, prezzo medio: da 2 euro a 2,50.