SONIA RONCONI
Cronaca

La rabbia dopo la violenza: "Ormai è terra di nessuno"

L’aggressore una settimana fa era stato arrestato per furto, ma era già libero. La Lega: "In periferia troppe aree abbandonate, servono maggiori controlli".

La rabbia dopo la violenza: "Ormai è terra di nessuno"

La pista ciclabile, che conduce da Desio a Giussano, dove si è consumata la violenza

Dopo la notizia della violenza sessuale su una 39enne trascinata e spogliata nel giaciglio per disperati a due passi dalla stazione ferroviaria, parlano istituzioni e politici. "Questi fatti non dovrebbero accadere - dice il vicesindaco Andrea Villa (Lega) con delega alla Sicurezza -: siamo vicini alla vittima. Vorremmo ringraziare la polizia di Stato che stava pattugliando l’area e ha scongiurato una violenza peggiore. L’indagato è un marocchino senza permesso di soggiorno. Non è possibile che queste persone vengano rimpatriate e poi tornino a fare danni. Bisogna rivedere le normative e prevedere punizioni molto più gravi. In generale, lo vedo anche con la polizia locale o i carabinieri, spesso rischiano la vita e poi i criminali vanno ai domiciliari. Il sistema è da rivedere. Per quanto riguarda l’area dove è successo il fattaccio è di proprietà di Anas. Abbiamo chiesto un intervento di pulizie e di sistemazione della pista ciclabile. Quest’ultima è stata rifatta a nuovo". "Quello che è successo è grave, una violenza sessuale compiuta da un 26enne che ha approfittato della debolezza di una donna in cerca di indicazioni per tornare a casa – sbotta Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in Consiglio regionale –. Folle che l’aggressore, ora in carcere a Monza, fosse stato arrestato proprio la settimana prima per furto, ma fosse già stato scarcerato".

E ancora: "È inaccettabile la presenza nelle periferie e lungo le tangenziali brianzole di aree che sono terra di nessuno, vere e proprie discariche a cielo aperto in mezzo alle sterpaglie, rifugio di sbandati e malviventi quasi esclusivamente di origine straniera che vivono di spaccio e furti. Auspichiamo maggiori controlli di queste aree, espulsione dei clandestini e certezza della pena". Anas precisa che "tale pista è stata oggetto di recenti lavori di asfaltatura per i quali è stato necessario predisporre prima le lavorazioni di sbanchinamento e taglio erba su entrambi i lati. Nel tratto indicato non si riscontrano erba alta e rifiuti che impediscono la visuale dalla strada; infatti, i testimoni che percorrevano la rampa di ingresso adiacente alla pista sono intervenuti in quanto hanno visto l’aggressione sulla pista ciclopedonale".