La festa di Santa Valeria per la Pasqua ortodossa

Seregno, pranzo per far trascorrere un momento di serenità e di svago ad un centinaio di ucraini arrivati in Brianza grazie alla rete di accoglienza

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di Gualfrido Galimberti

Santa Valeria è la festa dei seregnesi. Lo sanno in tutta la Brianza. Non tutti sanno, invece, che questa edizione si è trasformata in una festa per tutti: perché questo tradizionale appuntamento dell’ultima domenica di aprile è diventato un’occasione di solidarietà e di grande umanità. Alla festa, infatti, ospiti d’eccezione sono stati i profughi ucraini. Una iniziativa che ha una doppia valenza, che va al di là della semplice accoglienza. La festa di Santa Valeria ha avuto un significato religioso anche per i profughi: i seregnesi, infatti, hanno voluto ospitarli durante il fine settimana facendo vivere anche a loro l’atmosfera gioiosa in occasione della Pasqua ortodossa.

"Sabato – commenta il sindaco Alberto Rossi – è stato davvero bello e importante organizzare un pranzo con 100 degli ucraini che stiamo ospitando. Ero lì insieme agli assessori Laura Capelli e William Viganò. Vista la concomitanza dei festeggiamenti della Pasqua ortodossa, è stata occasione per fare gli auguri agli ucraini, ma soprattutto per far passare a queste famiglie un momento sereno e di svago". Non aveva dubbi il primo cittadino che sarebbe andato in questo modo. Già da settimane Seregno si sta distinguendo quale città dell’accoglienza per tutti coloro che fuggono dalla guerra.

Al momento sono più di trecento gli ucraini arrivati in città. Con una singolarità: qui a Seregno è alta la percentuale di coloro che vengono senza avere un punto di appoggio, né parenti né amici, ma semplicemente non sanno dove andare. Una quantità, con questa caratteristica, che non è riscontrabile in nessuno degli altri 54 Comuni della Provincia di Monza e Brianza. I seregnesi stanno facendo quanto è nelle loro possibilità affinché l’accoglienza sia vera, utile e bene organizzata. Tanti cittadini si stanno impegnando a titolo personale, ma anche le associazioni stanno fornendo un importante contributo. Nell’immediatezza dei primi arrivi era stato il Basket Seregno a organizzare momenti di gioco e di svago per i ragazzi, ora l’iniziativa è anche dell’Hockey Seregno e di tante altre realtà.

"Un grazie speciale ai volontari della cucina della sagra di Santa Valeria – afferma il sindaco –, che ci hanno accolti a pranzo. Si tratta di un gesto che incarna lo spirito di solidarietà della sagra, che ogni anno organizza la Pagoda della solidarietà per le missioni".

Agli ucraini brillavano gli occhi: sono scappati in fretta e furia dal loro Paese e dalla guerra, hanno trovato una comunità che non solo li ha accolti, ma ha dimostrato anche particolare sensibilità con il desiderio di far vivere al meglio la Pasqua ortodossa. Ora l’unico rischio è dato dalla durata di questa crisi. "In questo mese e mezzo – spiega Rossi – abbiamo fatto, insieme, uno sforzo incredibile per accogliere tutti i profughi e le profughe ucraine. Il modello che abbiamo costruito con i volontari è stato qualcosa di unico e speciale: ogni famiglia arrivata senza legami ha ricevuto il suo tutor di riferimento e l’assistenza di altri volontari che li hanno aiutati nelle necessità materiali e burocratiche. Dopo oltre un mese e mezzo vi è un po’ di fisiologica e naturale fatica nella gestione di alcune situazioni. Chiedo uno sforzo ancora per accogliere e seguire chi ancora in questi giorni sta arrivando a Seregno alla ricerca di un po’ di pace".