STEFANIA TOTARO
Cronaca

I furbetti degli appalti. Prove di patteggiamento

Mazzette, gomme e catene da neve gratis in cambio delle forniture . In quattro chiedono di chiudere concordando una pena e un risarcimento.

I furbetti degli appalti. Prove di patteggiamento

I furbetti degli appalti. Prove di patteggiamento

Quattro richieste di patteggiamento e una di messa alla prova, ma dopo avere pagato un risarcimento dei danni a un’associazione nazionale che si occupa dei familiari dei pompieri, per l’inchiesta sulla corruzione al Comando provinciale dei vigili del fuoco. Il primo a voler concordare con la Procura di Monza una pena di poco superiore ai 4 anni comprensiva dei mesi che ha già trascorso in carcere per non doverci più tornare è Enrico Celestino Vergani, 57 anni, di Carate, l’addetto agli acquisti per l’ufficio automezzi accusato di avere abusato del suo ruolo per ottenere mazzette dai fornitori, buoni benzina e catene da neve, oltre che intascarsi beni della sede di Monza dove prestava servizio. All’udienza preliminare al Tribunale di Monza Vergani ha ottenuto gli arresti domiciliari dopo avere versato un anticipo degli oltre 50mila euro che intende versare. Una somma analoga pagherà l’imprenditore Sergio Fortini, 54 anni, di Manerba del Garda, a cui sono stati revocati gli arresti domiciliari. Vogliono patteggiare anche un altro imprenditore di Giussano, Martino Longoni, 54 anni e la moglie del vigile del fuoco, Mariangela Braggiato, 54 anni, indagata per avere speso 30mila euro consapevole, secondo gli inquirenti, che erano provento delle attività illecite del coniuge. Questi due indagati erano già tornati in libertà.

Si torna in aula a settembre, quando il giudice monzese Marco Formentin dovrà decidere se accogliere gli accordi tra Procura e imputati a vario titolo di corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d’ufficio, peculato, frode nelle pubbliche forniture, truffa, induzione indebita a dare o promettere utilità e riciclaggio. I fatti contestati vanno dal 2021 al 2023. Era il 5 dicembre scorso quando sono scattate le misure di custodia cautelare. Alla conclusione delle indagini preliminari la Procura ha aggiunto una nuova accusa di truffa ai danni dello Stato e un altro vigile del fuoco indagato, Edoardo Correnti, 53 anni, di Giussano, che insieme a Vergani è accusato di avere fatto il "furbetto" del cartellino di presenza in ufficio per le ore di lavoro straordinario. Secondo l’accusa, i due colleghi avrebbero trovato un sistema per timbrare uno per l’altro. A Vergani vengono contestati importi per oltre 2.300 euro, a Correnti per circa 1.600 euro. Correnti ha chiesto di ottenere la messa alla prova.