Nuovo round dell’udienza preliminare ieri per il caso della WTE, il colosso bresciano specializzato in fanghi fertilizzanti con sedi a Calvisano, Calcinato e Quinzano accusato di avere sversato (tra il 2018 e il 2019) 150mila tonnellate di materiale contaminato da metalli pesanti e idrocarburi in tremila ettari di campagna dislocata in 78 Comuni di Lombardia, Veneto, Emilia e Piemonte. Dopo una serie di rinvii, con la prescrizione che ormai incombe, il gup, Angela Corvi, si è pronunciata sulle costituzioni di parte civile. Entreranno nel procedimento la Provincia di Brescia e la Provincia di Cremona, il Comitato cittadini di Calcinato e il Comitato referendario per l’acqua, i Comuni di Calvisano, Lonato, Visano, alcuni residenti di Calvisano. Nemmeno stavolta il ministero dell’Ambiente si è palesato, idem la Regione Lombardia, grandi assenti in aula.
CronacaI fanghi della Wte. Parti civili due Province