Lazzate, figlia disabile rifiutata: condannate due scuole

Risarcimento anche da parte del Ministero ai genitori Lorella e Silvio. La coppia ha denunciato un atto discriminatorio riconosciuto da due Tribunali

A sinistra la madre Lorella Babetto e a fianco l’avvocata Eleonora Verdelli

A sinistra la madre Lorella Babetto e a fianco l’avvocata Eleonora Verdelli

di Gabriele Bassani

Due rifiuti di iscrizione per la figlia disabile da altrettante scuole e il rischio di trovarsi senza una soluzione a portata di mano a ridosso della chiusura dei termini. A distanza di due anni, il Tribunale ha riconosciuto l’accusa di azione discriminatoria e ha disposto il risarcimento della famiglia da parte del Ministero dell’Istruzione.

Lorella e Silvio, di Lazzate sono genitori di una ragazzina disabile, che hanno visto riconosciuto da due tribunali, a Monza e Milano, la loro accusa di atti discriminatori posti in essere da due istituti comprensivi nei confronti della figlia minore. La vicenda risale ai primi mesi del 2019, quando la coppia lazzatese decise di avviare una causa nei confronti del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della ricerca (Miur) dopo che l’iscrizione alla scuola secondaria di primo grado della figlia con disabilità fu rifiutata da due istituti comprensivi, situati abbastanza vicini a Lazzate, uno a Meda, l’altro a Rovellasca (Co), con motivazioni legate alla ricettività massima sulla base dei rispettivi criteri di accettazione delle domande. Rifiuti che arrivarono a ridosso delle scadenze fissate per le nuove iscrizioni, creando una situazione di forte preoccupazione. Alla fine, l’iscrizione fu accettata dall’Istituto comprensivo di Cogliate. Ora, sulla base della documentazione prodotta dai due coniugi lazzatesi, assistiti dagli avvocati Carlo Basilico, Eleonora Verdelli e Cristina Campi di Ceriano Laghetto, il Tribunale di Milano, chiamato a esprimersi per ricorso in riassunzione, ha dato ragione alla coppia.

Nella sentenza, dopo aver richiamato tutti i complessi passaggi della vicenda, il giudice "accerta la natura discriminatoria del rifiuto all’iscrizione della minore per l’anno scolastico 20192020 all’Istituto Comprensivo Statale Volta di Meda ed all’Istituto Comprensivo Statale G.B. Grassi di Rovellasca; condanna il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca al pagamento a favore dei ricorrenti, a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale, della somma di € 2000,00, oltre ad interessi su tale somma dalla data di pubblicazione della sentenza al saldo; condanna il Ministero resistente, a rifondere ai ricorrenti le spese di lite, liquidate in € 66,00 per spese, € 2.767,00 per compensi, oltre al rimborso delle spese generali, Iva e Cpa come per legge". "È necessario lottare per i diritti dei propri figli perché nulla è mai regalato, ma ne va del loro futuro, della loro dignità e del modo con cui affronteranno la vita" ha commentato la mamma, Lorella Babetto. "Abbiamo lottato, eravamo certi della discriminazione, il Ministero ha cercato di invalidare il primo pronunciamento del Tribunale di Monza , ma anche Milano ci ha dato ragione".