Cavenago, droni contro i furbetti dei veleni

Avveniristico progetto per monitorare il corso del torrente Cava

Un drone sorvola il torrente

Un drone sorvola il torrente

Cavenago Brianza (Monza Brianza), 9 aprile 2018 - I droni di BrianzAcque vanno in cielo per tenere a bada i fiumi della Brianza. Per fotografare dall’alto gli scarichi inquinanti e le ostruzioni che possono causare inondazioni.

I piccoli aeromobili pilotati da terra sono pronti a decollare nella Brianza Est lungo i 10 chilometri del torrente Cava, dopo aver sorvolato il Seveso, dove sono stati censiti 500 scarichi abusivi, e il Certesa. I droni di Brianza Stream, progetto sperimentale voluto dall’azienda dell’acqua brianzola, si spostano sul piccolo fiume che attraversa la Brianza est passando per Cavenago Brianza, Ornago, Bellusco e Sulbiate. Un corso d’acqua piccolo ma pericoloso, visto che è straripato più volte. «BrianzaStream - spiega il presidente di BrianzAcque, Enrico Boerci - è un progetto che ben rappresenta l’approccio smart e innovativo con cui affrontiamo la gestione del servizi, investendo in nuovi canali di sviluppo». È infatti previsto un nuovo capitolo della sperimentazione, chiamato “StreamView”. «Prevede - dice Boerci - la realizzazione di un video interattivo sferoidale (a 360°) di tutto il corso del fiume, simile a quel che siamo abituati a vedere per le strade con lo Street View che già molti di noi conoscono». Per Roberto Borin, vicepresidente dell’A.T.O. di Monza e Brianza: «Lo sviluppo di progetti sperimentali è segnale di una gestione che non si limita all’ordinario, ma che tende sempre a innovare».

BrianzAcque, gestore unico del servizio idrico integrato nella provincia di Monza e Brianza, sta perfezionando un altro utilizzo dei droni, in chiave di cartografia aerofotogrammetrica digitale: la riproduzione (un tempo su carta, adesso in formato digitale) di tutti gli elementi del territorio rilevati mediante fotografie aeree. E Massimiliano Ferazzini, direttore del Settore progettazione e pianificazione territoriale, fa notare che «i rilievi aerofotogrammetrici con drone sono un’ottima base per progettare aree naturali di raccolta delle acque piovane».