Costringevano ragazze a prostituirsi nel retro del ristorante: aguzzini condannati

Due patteggiamenti e una condanna con il rito abbreviato per il nightclub illegale

I carabinieri

I carabinieri

Varedo (Monza), 5 Aprile 2021 - Prime condanne per la banda che avrebbe costretto giovani donne, italiane ed albanesi, a prostituirsi in un circolo privato nel retro di un ristorante, lo Smeraldo, trasformato in nightclub con locali privée, una sala bar e poi una vip room, con al centro una vasca ad idromassaggio, dove si consumavano rapporti sessuali.

Dei sette arrestati lo scorso maggio dai carabinieri di Saronno per associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, due hanno patteggiato, una è stata condannata con il rito abbreviato e gli altri saranno processati il 25 maggio al Tribunale di Monza. A concordare con il pm della Procura di Monza Giovanni Santini la pena rispettivamente di 4 anni e 4 mesi e di 2 anni sono stati rispettivamente l'albanese direttore del locale notturno e un complice tuttofare, mentre è stata processata con il rito abbreviato e condannata a 2 anni e mezzo di reclusione una donna albanese 28enne, considerata l’intestataria nonché prestanome di conti correnti e aziende riconducibili alla gestione del nightclub, attraverso i quali veniva riciclato il denaro di provenienza illecita. A fare scattare le indagini una delle vittime, una giovane italiana residente nel Varesotto, che ha denunciato ai militari di essere vittima di violenza da parte degli arrestati, che approfittavano delle difficoltà economiche delle ragazze a cui offrivano un lavoro per poi costringerle a 'vendersi'. La donna ha chiesto aiuto ai carabinieri dopo essere stata aggredita e quando i militari sono arrivati a casa sua, lei ha raccontato confusamente di una notte dove sarebbe stata costretta ad assumere alcol e droghe e poi violentata. Le indagini hanno portato alla luce una sistematica attività di reclutamento, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione di ragazze in prevalenza straniere e in condizioni di bisogno o indigenza.