REDAZIONE MONZA BRIANZA

Cosa farò da grande. I sogni dei bambini: "Lavorerò sulle stelle"

La curiosità che si trasforma con libri e passione

Il progetto “Spazio allo spazio“ quest’anno coinvolge le classi prima e seconda E e terza B della media Fermi

Il progetto “Spazio allo spazio“ quest’anno coinvolge le classi prima e seconda E e terza B della media Fermi

“Spazio nello spazio“ è una esplorazione delle passioni e della curiosità dei ragazzi. Sia di chi sta vivendo l’edizione di quest’anno – le classi 1ª e 2ªE, e 3ªB –, sia di chi ha già vissuto questa esperienza dal 2010, una ventina di ex studenti venuti apposta per portare la loro testimonianza agli alunni di oggi. Il progetto educativo dura tre anni, inizia in prima e si conclude in terza. Angelo e Davide della 3ªB si sono detti entusiasti di quanto fatto finora. Entrambi appassionati di materie scientifiche, hanno già idea di proseguire gli studi l’anno prossimo al liceo scientifico, per poi diventare ingegneri. "Io vorrei diventare ingegnere meccanico o aerospaziale – dice con convinzione Angelo –, e l’esperienza di “Spazio nello spazio“ sicuramente è stata utile per approfondire temi che a me piacciono molto. Sono felice di poter portare avanti questo percorso anche quest’anno". Non meno entusiasta Davide: "Sono da sempre affascinato da queste materie e anche io in futuro vorrei fare il Politecnico, per me è anche bellissimo avere vissuto questo evento celebrativo qui all’Autodromo, essendo un tifoso Ferrari e grande appassionato di Formula 1, ambiente in cui vorrei lavorare". Due loro compagne di classe, Francesca e Anna, a breve andranno a Tolosa 5 giorni per uno scambio culturale.

La città francese ha ormai da tempo continui scambi con l’istituto scolastico di Villasanta. Molto consolidato è il rapporto con il Cnes (Centro nazionale per gli studi sullo spazio) di Tolosa e con la Cité de l’Espace, il cui direttore, Christophe Chaffardon, è intervenuto via web all’incontro di ieri. Per le due studentesse la vicina esperienza sarà preziosa anche per affinare l’uso della lingua. "L’interscambio culturale, come le attività previste da “Spazio allo spazio“, sono importanti anche sotto questo punto di vista – dicono entrambe –, ti mettono in contatto con contesti internazionali dove poter sviluppare meglio il parlato e ti fanno visitare posti affascinanti" "L’esperienza che ci ha colpito di più – concludono – è stata la visita al Cern di Ginevra, un posto davvero speciale e unico. Bellissime sono state anche le attività sportive con i ragazzi del Centro La Speranza, con il judo, il nuoto e l’arrampicata al Cai".

Con il passare del tempo, le esperienze vissute hanno echi ancora più intensi. Questo è ciò che hanno voluto trasmettere gli ex alunni presenti. Ilaria Melzi, studentessa del triennio 2010-2013 - la prima edizione del progetto -, ricorda come ciò che ha svolto è stato per lei e per i suoi compagni utile per empatizzare con una compagna di classe autistica che prima di allora facevano fatica a capire, e grazie a cui hanno adottato uno "sguardo diverso". O ancora di quanto sia stato "significativo il collegamento con l’astronauta Paolo Nespoli". "La sua storia – prosegue l’ex alunna della Fermi, ora laureata in lingue e insegnante di sostegno –, mi ha fatto capire che per raggiungere gli obiettivi bisogna dare tanto e non abbattersi. Lui ha parlato di un addestramento molto rigido per fare l’astronauta, ma che viene totalmente ripagato dall’emozione di essere in orbita". "Sognava di fare questo da bambino – prosegue – e per farlo si è laureato in ingegneria aerospaziale e ha dovuto rifare per tre volte il concorso per diventare astronauta. Ma alla fine, a 40 anni ce l’ha fatta. Mi ha fatto capire che siamo solo esseri umani, capaci però di grandi cose".

A.S.