Il giorno dello strazio per la famiglia: torna a casa la salma di Giuseppina Biella

Dopo il riconoscimento in obitorio del corpo della pensionata di Meda uccisa nella strage di Tunisi

Un uomo depone una corona di fiori davanti al Museo Bardo di Tunisi

Un uomo depone una corona di fiori davanti al Museo Bardo di Tunisi

Meda (Monza e Brianza), 21 marzo 2015 - Una giornata terribile quella di Sergio Senzani in Tunisia dopo l’uccisione della moglie Giuseppina Biella nell’attentato davanti al museo del Bardo.

Il figlio Silvio lo ha raggiunto col primo volo e lo ha accompagnato alla camera mortuaria dell’ospedale Charles Nicolle. Dopo un primo riconoscimento fotografico della salma, i due familiari hanno avuto accesso all’obitorio dove hanno potuto piangere sul corpo ricomposto della donna colpita dal fuoco dei terroristi appena scesa dal pullman turistico. Continuava a rimanere acceso un lumicino di speranza nei tanti parenti e amici in Italia nonostante le ripetute telefonate al marito Sergio Serzani che confermava la morte della moglie sotto i suoi occhi.

Dopo 24 ore di attesa però, e il riconoscimento ufficiale della salma, l’illusione di un’impossibile buona notizia, ha lasciato spazio solo allo strazio di queste ore difficili. Silvio con la compagna Susanna e il papà, affiancato in queste ore costantemente da una psicologa, sono ancora in Tunisia, ospitati in un albergo. Le salme delle quattro vittime italiane saranno rimpatriate con un volo dell’Aeronautica Militare che atterrerà questa mattina a Roma. Lo ha annunciato il ministro Paolo Gentiloni.

A Meda e a Desio, nessuno ha più voglia di parlare. Amici, conoscenti e familiari si sono chiusi nel loro dolore.

Sulla cancellata di casa, tra via Italia e corso Matteotti, Liala, Gaia e Ivan, si sono firmati così, hanno posizionato un mazzo di fiori colorati sopra un tavolino. A lato un breve messaggio. "Ti rivedremo in ogni caldo raggio di sole, in ogni fiore che sboccia - hanno scritto i tre autori della lettera - Ti rivedremo tra le stelle del cielo e penseremo al calore che ci hai donato e sempre ci accompagnerà. Grazie e buon viaggio amica mia".

A ricordare Giuseppina, ieri mattina, in Regione, durante una cerimonia organizzata per ricordare le vittime della mafia, nella quale si commemorava anche Paolo Giorgetti, il figlio 16enne di Luigi Giorgetti, patron dell’omonima ditta medese, morto nel 1978, anche Roberto Maroni. "Il Presidente Maroni ha confermato che parteciperà ai funerali - ha spiegato il sindaco di Meda Gianni Caimi che ha già proclamato il lutto cittadino - Mi ha chiesto di tenerlo informato e di stare vicino in ogni modo alla famiglia".

UN MESSAGGIO per i familiari è arrivato anche dal Cardinale Angelo Scola. «Sono vicino con la preghiera e con l’affetto al vostro dolore per la tragica scomparsa di Giuseppina. I barbari atti di violenza che hanno causato morti e feriti a Tunisi hanno duramente colpito la vostra famiglia e scosso la comunità di Meda, tutta la Chiesa e la società civile ambrosiana - ha scritto l’Arcivescovo di Milano in una lettera indirizzata al marito Sergio, ai familiari e agli amici di Giuseppina Biella - La vicinanza affettuosa di parenti e amici, di tutta la comunità di Meda e dell’intera Diocesi possa portare conforto al vostro dolore. La violenza dei terroristi che ha insanguinato Tunisi, l’Africa, il Medio Oriente e molte altre parti del mondo, domanda a noi tutti gesti quotidiani di preghiera, di digiuno, di condivisione e di solidarietà. Per sconfiggere il male del terrorismo sanguinario vogliamo collaborare con chi (uomini delle religioni e di buona volontà) intende costruire la vera pace come autentica riconciliazione».