Muggiò, l'oratorio offre una squadra di giocatori senza tatuaggi a Berlusconi

Lettera al neopresidente del Monza Calcio: "Noi vivaio dei calciatori di Silvio, condividiamo gli stessi valori"

Marco Fossati, con la maglietta bianca, da Muggiò ai professionisti del Verona

Marco Fossati, con la maglietta bianca, da Muggiò ai professionisti del Verona

Muggiò (Monza Brianza), 10 ottobre 2018 -  Chissà se dalla sede del 'Monza Calcio 1912' hanno già trasmesso al presidente Silvio Berlusconi e all’amministratore delegato Adriano Galliani la lettera inviata poche ore fa dal Lions Asd San Carlo Muggiò. L’oggetto è la condivisione di valori comuni e la definizione di un progetto unitario. Al neo proprietario del Monza, la società di Muggiò non chiede fondi o finanziamenti, ma un "ponte" e "una sinergia operativa con la Sua società per raggiungere più facilmente scopi e obiettivi".

La lettera, a firma del presidente Francesco Lo Verde, parte con le congratulazione all’onorevole Berlusconi per «l’ennesimo intervento nel mondo calcistico locale, a sostegno di una realtà importante come quella brianzola». "Abbiamo avuto il piacere di apprendere dalla stampa e dai media – scrive Lo Verde – le finalità e i contenuti della sua discesa in campo. A tale riguardo, con molta umiltà, mi permetto, a nome della società calcistica che rappresento di estrazione oratoriale, di poter condividere con lei quei valori e quegli obiettivi illustrati". Il riferimento è alle dichiarazioni del neo proprietario del Monza Calcio che vorrebbe calciatori giovani, italiani, con i capelli in ordine e senza barba, senza tatuaggi né orecchini. Caratteristiche e valori che il gruppo sportivo Oratorio San Carlo persegue dal 1982, data di fondazione del sodalizio sportivo parrocchiale. "Crediamo che prima di diventare un atleta – prosegue Francesco Lo Verde – e incarnare quei valori e ideali da lei professati, un ragazzo debba diventare uomo nel suo percorso di crescita biologico e umano». In parrocchia vengono accolti bambini dai 4 anni in su dove «gli insegniamo a salutare l’allenatore, che da noi si chiama educatore sportivo, a preparare la borsa di calcio, a stringere la mano all’avversario e a fare la merenda insieme a fine partita, a rispettare l’arbitro e il suo staff, a non dire le parolacce e ad andare a catechismo al termine degli allenamenti". 

E ancora: "Concordiamo con lei su quanto sia importante, oltre all’educazione, anche l’immagine e per quanto possibile i nostri ragazzi hanno i capelli in ordine e non hanno tatuaggi". Lo scopo della lettera è quindi quello di mettere a disposizione di Berlusconi "il patrimonio umano ed educativo per creare un ponte e una sinergia operativa con la sua società di modo da raggiungere più facilmente e insieme scopi e obiettivi". Non manca naturalmente l’invito a Silvio Berlusconi e al suo staff per vedere di persona il progetto e le strutture, peraltro ammodernate e implementate con un nuovo campo a 5 e una spesa di 23mila euro. E a Muggiò non manca anche una stellina del calcio professionistico: Marco Fossati, 25 anni, centrocampista  del Verona con un passato anche nelle giovanili del Milan proprio di patron Silvio Berlusconi