Aldo, morto in un lager a 23 anni: una pietra d’inciampo lo piange

I nazisti lo portarono a Dora, nei tunnel dove venivano assemblati i famigerati missili balistici V-2

la posa di una pietra d'inciampo

la posa di una pietra d'inciampo

di Fabio Luongo

Aldo venne catturato dai tedeschi dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Finì nel campo di prigionia di Dora, la cui storia si lega a quella delle armi segrete di Hitler. Aveva 22 anni compiuti da poco, figlio di un coltivatore diretto e di una casalinga, arruolato come geniere nel III Reggimento di Pavia.

I nazisti lo deportarono nel lager in Turingia, in cui i prigionieri vennero costretti a costruire e completare due tunnel sotterranei, all’interno dei quali venivano assemblati i famigerati missili balistici V-2, una delle armi con cui Hitler voleva ribaltare le sorti della guerra. In quegli stessi tunnel gli internati furono costretti a vivere, in veri e propri alveari scavati nelle pareti, senza acqua, con l’aria che mancava, illuminazione poca o nulla e condizioni igieniche tremende.

Tra loro anche il lissonese Aldo Fumagalli, che a Dora morì nel 1944, dopo un anno dal suo arrivo nel lager, per denutrizione e maltrattamenti, ad appena 23 anni. Venerdì la sua città lo ricorderà con una pietra d’inciampo, un sampietrino con una piccola targa in ottone collocato in modo tale da sporgere dall’asfalto, con incisi sopra nome, anno di nascita, luogo di deportazione e data di morte di questo martire lissonese. Un segno concreto per onorare la memoria di chi ha pagato con la vita la barbarie nazifascista. La pietra verrà collocata in via Jenner, all’angolo con via Fleming, davanti a quella che fu Cascina Panceri, luogo di nascita e di residenza di Fumagalli fino alla deportazione. La cerimonia si terrà alle 11: sarà installata una targa ricordo e, simbolicamente, la pietra d’inciampo, la cui posa effettiva avverrà poi nei prossimi mesi.

A Sovico, invece, venerdì alle 21 al teatro OppArt andrà in scena lo spettacolo teatrale “Fuori dal fango“. Sabato alle 21 a Vedano in Sala della Cultura “Klezsfardit Jewish Experience“, concerto di musica klezmer, sefardita, jazz e tango con il quartetto Klezsfardit; a Macherio alle scuole medie “Il violino di Auschwitz-Musiche e immagini per non dimenticare“ con i Barabàn.