La Russia blocca Facebook e Twitter in tutto il paese. Controllo totale dell'informazione

La Duma ha approvato un disegno di legge che prevede 15 anni di carcere per chi pubblica "informazioni false"

Facebook

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L'Autorità russa per le comunicazioni ha annunciato il blocco di Facebook e Twitter in Russia. Lo riporta l'agenzia russa Interfax. La decisione era nell'aria da giorni proprio per il tentativo delle autorità russe di limitare la circolazione di notizie e informazioni contrarie. Dopo aver annunciato il blocco di facebook in serata Dopo quello di Facebook, l'ente regolatore delle Telecomunicazioni in Russia, Roskomnadzor, ha ordinato anche il blocco di Twitter.

Al nono giorno della guerra in Ucraina, un altro fronte si aggrava ed e' quello della battaglia della Russia per controllare la narrativa mediatica sul conflitto. La infowar ha coinvolto anche Bruxelles e Kiev con le relative restrizioni varate contro testate giornaliste considerate megafono del Cremlino."Presto milioni di cittadini russi si troveranno tagliati fuori dalle informazioni attendibili, privati della loro modalità quotidiana di connettersi con famiglie e amici e silenziati. Continueremo a fare il possibile per rendere i nostri servizi nuovamente disponibili alle persone e per metterli in grado di esprimesi in maniera sicura e mobilitarsi". lo scrive su Twitter Nick Clegg, presidente per i global affairs di Meta - sotto il cui cappello sono Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger - in risposta all'annuncio della Russia di bloccare Facebook. "Milioni di russi presto privati di informazioni affidabili", si afferma.

L'ultima iniziativa e' quella della Duma russa, che ha approvato all'unanimita' un disegno di legge che prevede fino a 15 anni di carcere per chi pubblica "informazioni false" sull'esercito della Federazione (tra cui le accuse di colpire i civili o il numero delle vittime russe); pochi giorni prima, le autorita' avevano vietato di usare la parola "invasione" per l'operazione militare in corso.

Il regolatore dei media, Roskomnadzor, ha inoltre 'spento' due delle ultime testate considerate indipendenti: radio Eco di Mosca e la tv satellitare Dozhd, di cui sono stati bloccati anche i siti Internet perche' "deliberatamente diffondevano false informazioni sul personale militare russo". Alcuni giornalisti di Dozhd, come il capo redattore Tikhon Dziadko, hanno annunciato di aver lasciato il Paese per timori per la propria sicurezza.

E oggi il periodico indipendente Novaya Gazeta ha deciso di eliminare una parte dei contenuti legati all'Ucraina per evitare di essere sanzionata in base alla nuova legge. Il 25 febbraio, all'indomani dell'invasione, Roskomnadzor aveva deciso il rallentamento dell'accesso a Facebook in tutto il Paese, dopo che il colosso dei social media aveva imposto "restrizioni" alle pagine di media russi come Zvezda Tv, legata all'esercito, e Ria Novosti, l'agenzia ufficiale di Mosca.