Messico, ucciso imprenditore italiano. Chi era Raphael Tunesi

Proprietario di un albergo in Chiapas e appassionato di cultura Maya, probabile vittima del racket

Raphael Tunesi

Raphael Tunesi

L'ipotesi del racket dietro l'omicidio di Raphael Alessandro Tunesi, crivellato a colpi di pistola ieri nella sua auto, una Bmw, a Palenque,  una cittadina del Chiapas, in Messico. L'imprenditore era notissimo nella comunita' locale. Esperto di cultura maya, conferenziere, scrittore, sposato da 21 anni con una donna messicana, Elizabeth, padre di tre bambine, a due delle quali aveva dato nomi della cultura Maya. El Italiano, così era chiamato, era proprietario di un hotel di lusso, è stato freddato senza pietà da un commando armato verso mezzogiorno vicino alla scuola delle figlie che era andato a prendere. I killer, che erano in motocicletta, nella fuga hanno abbandonato la moto nella zona ecoturistica di La Canada. La polizia messicana ha aperto un'indagine: numerosi i colpi sparati sulla strada sterrata, tre andati a segno: inutile il trasporto in ospedale dove l'uomo è morto

Chi era

Raphael Alessandro Tunesi, nato in Baviera, viveva in Chiapas da diversi anni, molto stimato nella comunità, amico di politici e intellettuali. Insieme alla moglie messicana, era proprietario del lussuoso hotel Quinta Chanabnal, situato ad appena 3 chilometri dal sito archeologico di Palenque: nell'hotel sono stati girati anche film e le camere sono ispirate ai templi maya. Esperto d'arte, solo un anno fa, nell'aprile 2021 aveva partecipato al forum "Messico-Italia 500 anni di dialogo culturale" organizzato dal ministero della Cultura, sulle relazioni tra l'Italia e il Messico dalla conquista ad oggi. Nel 2014 Raphael Tunesi pubblicò, insieme a Antonio Aimi, il volume 'L'arte Mayà per Giunti editore. 

I messaggi sui social

La notizia si e' diffusa in un lampo sui social. "Chiedo perdono a sua moglie e alle sue figlie, per quello che il Chiapas e' stato in grado di fare con un personaggio cosi' buono", ha scritto un utente. "Mio carissimo Rapha: un uomo con la tua umanita' e la tua generosita' meritava altro. Non so da dove cominci o dove termini questo dolore", ha aggiunto un altro.

Il pizzo e le estorsioni

Un amico di famiglia ha raccontato all'Afp che la criminalita' organizzata chiede il pagamento del "derecho de piso" (il 'pizzo') ai negozianti e agli imprenditori della zona, molto visitata da turisti nazionali e stranieri per il suo sito archeologico, uno dei piu' importanti della cultura Maya. E negli ultimi tempi in diversi Stati messicani si sono moltiplicati gli attacchi agli imprenditori, vittime di atti di rappresaglia quando rifiutano di piegarsi alle estorsioni richieste. Il 21 giugno scorso, un uomo armato ha sparato all'impazzata in due citta' dello Stato di Michoaca'n, attaccando diverse attivita' commerciali e causando otto morti. Il 24 maggio, undici persone sono state uccise in attacchi contro due bar e un hotel nella citta' di Celaya, nello Stato centrale di Guanajuato. Il 6 maggio, una persona e' stata uccisa e sei ferite in attacchi a colpi di arma da fuoco nei bar dell'area urbana della localita' di Cancun, nei Caraibi messicani, la piu' nota destinazione dei turisti stranieri. Ma l'ondata di violenza ha radici ancora piu' lontane: dal 2006 sono stati circa 340mila i morti - per lo piu' attribuiti alla criminalita' organizzata - in qualche modo collegati alla criminalita' e all'offensiva militare antidroga.

La Farnesina

La Farnesina, in coordinamento con l'ambasciata d'Italia in Messico, monitora "con la massima attenzione e impegno" l'inchiesta sull'uccisione dell'imprenditore e chiede "sia fatta luce sull'accaduto". Lo rendono noto fonti del ministero degli Esteri.