Messico, imprenditore italiano ucciso in un agguato: arrestati la moglie e due sicari

La donna sarebbe la mandante dell'assassinio avvenuto lo scorso 2 luglio

Raphael Tunesi (Ansa/Instagram)

Raphael Tunesi (Ansa/Instagram)

 Palenque (Messico) 8 luglio - 2022 Svolta nell'omicidio dell'imprenditore italiano Raphael Alessandro Tunesi, ucciso in Messico il 2 luglio scorso. La procura federale ha arrestato la moglie Elizabeth con l'accusa di essere la mandante dell'assassinio mentre altre due persone indicate con i nomi di Gerardo Antonio e Luis Martín sono stati arrestate per essere gli esecutori. Lo riferiscono alcuni siti americani. Tunesi è stato freddato a colpi di pistola sparati dai sicari a bordo di una moto in un'imboscata avvenuta a Palenque, nello Stato messicano del Chiapas. 

Il delitto

L'imboscata è avvenuta mentre Tunesi da solo, a bordo della sua Bmw, si dirigeva verso la scuola La Escriba, da dove stavano per uscire due delle sue tre figlie di 13 e 9 anni, Citlalli Nikteha e Yolilha Quetzalli. I membri del commando si erano appostati lungo una strada sterrata e poco frequentata, dove hanno aperto il fuoco e ferito gravemente l'imprenditore che ha perso il controllo del veicolo schiantatosi contro un albero. Inutile la corsa di un'ambulanza della Croce Rossa verso l'ospedale della città, perché Tunesi è deceduto poco dopo il ricovero.

Imprenditore alberghiero

Nato a Monaco nel maggio 1979 da madre tedesca e padre italiano, Tunesi ha trascorso la fanciullezza e l'adolescenza a Milano, dove ha manifestato una grande passione per l'archeologia, visitando in compagnia del padre la Tunisia e l'Egitto. Durante gli studi universitari, invece, è emerso l'interesse per la cultura precolombiana, che lo ha portato a trasferirsi in  Messico dove ha conosciuto la moglie Elizabeth Gomes e dove ha avviato la sua attività alberghiera, costruendo il Boutique Hotel Quinta Chanabnal integrato da otto suites in stile maya, e considerato il più bello e lussuoso di Palenque.

Esperto Maya

Tunesi, secondo chi lo conosceva "aveva una straordinaria predisposizione per le lingue" e da autodidatta aveva imparato a leggere le epigrafi maya, e a parlare anche il dialetto Chòl. Grazie alle sue conoscenze, era molto stimato dalla comunità italo-messicana e aveva partecipato a molte iniziative organizzate dall'ambasciata d'Italia a Città del Messico. Un anno fa, nell'aprile 2021 aveva partecipato al forum Messico-Italia 500 anni di dialogo culturale" organizzato dal ministero della Cultura, sulle relazioni tra l'Italia e il  Messico dalla conquista ad oggi. Nel 2014, infine aveva scritto icome coautore il volume'L'arte Maya per Giunti editore.