Afghanistan e Italia, addio a Kabul dopo 20 anni e 53 soldati morti

Decollato l'ultimo aereo della missione Aquila Omnia. Da Ferragosto evacuate oltre 5.000 persone

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Kabul, 27 agosto 2021 - Il ponte aereo tra Italia e Afghanistan si è chiuso alle  15, ora italiana, quando un C-130 dell'Aereonautica militare è decollato dall'aeroporto Hamid Karzai di Kabul.  A bordo 110 persone, tra cui 58 afghani,  l'ambasciatore Stefano Pontecorvo con lo staff Nato, il console Tommaso Claudi  e i carabinieri del Tuscania che erano rimasti ancora sul posto per garantire la sicurezza.  Il C-130 atterrerà a Fiumicino domani alle 8. Da Ferragosto sono state evacuate 5.011 persone di cui 4.890 afghani grazie alla missione Aquila Omnia. Tra di loro 1.301 donne e 1.453 bambini. Meglio di quanto fatto da Germania e Francia.

Concluse le operazioni di rientro, va avanti la macchina degli aiuti e assistenza ai profughi giunti in Italia. A Firenze l'Istituto degli Innocenti, istituzione che da sei secoli difende i diritti dell'infanzia, ha messo a disposizioni le strutture per le madri e bambini fuggiti da Kabul. La Liguria si sta attrezzando per ospitare fino a 350 persone mentre la Regione Campania al momento ospita 126 profughi. Donne, bimbi "ai quali manca tutto, sono venuti solo con il loro corpo" afferma il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Da ieri, intanto, ha preso il via la campagna di vaccinazione con le prime mille dosi somministrate nel Lazio. Oggi anche in Abruzzo è stato allestito un hub dedicato ai cittadini afghani. Ad Avezzano saranno trasferite circa 2.000 persone presso il Centro Operativo Emergenze della Croce Rossa Italiana che oggi ha lanciato anche una raccolta fondi a livello nazionale. 

E con questo volo finisce anche la storia ventennale dell'impegno militare in Afghanistan che ha visto, dal gennaio 2002 schierati 50.000 uomini e  costata 53 vittime e 753 feriti, I nostri militari prima furono impegnanti nella missione "Enduring Freedom" di contrasto alla violenza talebana e poi nella  "Resolute Support" che avrebbe dovuto accompagnare sulla strada della libertà l'Afghanistan. La spesa sostenuta dal nostro Paese è stato di  oltre 8,8 miliardi di euro: i, 6,77 miliardi per le missioni militari,  720 milioni destinati alle forze armate e di polizia afghana,  925 milioni per i trasporti e  infrastrutture e 320 milioni di euro per la cooperazione. La bandiera italiana è stata ammainata lo scorso 8 giugno a Herat, dove aveva sede il grosso del nostro contingente che fino a maggio contava 895 uomini ma arrivò a .200 unità nel 2011.