Il nuovo corso di Conforama: made in Italy, accessibilità e sostenibilità

L'azienda specializata in mobili e complementi d'arredo per la casa a basso prezzo punta ad una fascia di mercato più alta con prodotti al 100% italiani

Il nuovo board di Conforama Italia: Alex Saetti, Eric Joselzon ed Emanuele De Beni

Il nuovo board di Conforama Italia: Alex Saetti, Eric Joselzon ed Emanuele De Beni

Uno sguardo al futuro ma senza mai dimenticare le proprie radici. Si potrebbe riassumere così il nuovo corso di Conforama Italia, azienda presente da più di cinque decenni sul territorio con 19 punti vendita sparsi su tutta la penisola. 

Nel corso degli anni, la società ha legato il suo marchio alla vendita di mobili e complementi d'arredo a basso costo, ma oggi le cose stanno cambiando. Più precisamente dal 19 maggio, quando Conforma Italia è uscita da Steinhoff Internatioal Holdings grazie ad un operazione di buyout portata a termine da Eric Joselzon, Emanuele De Beni e Alex Saetti, i manager e fondatori della Dalia Holding S.r.l., il nuovo gruppo che gestirà Conforama Italia. Un nuovo corso che intende portare diverse novità, prima su tutte il riposizionamento su una fascia più alta di mercato, con tre principii guida: design, rigorosamente made in Italy, sostenibilità e accessibilità. 

"Il nuovo corso di Conforama Italia parte un po'prima dell’operazione di management buyout" racconta il CFO Emanuele De Beni. "Era tempo che stavamo pensando di cambiare il posizionamento dell'azienda, provando a differenziarci dai nostri competitor: Mondo Convenienza punta sul low cost. Ikea sul suo stile inconfondibile. Noi vogliamo aggredire il mercato dei mobilieri locali puntando sul design e la qualità del made in Italy, caratteristiche che pensiamo possano giustificare un passaggio sul secondo e terzo quartile di prezzo".  

Un "premium price" che Conforama vuole guadagnare diventando "un punto di riferimento di stile italiano e del made in Italy. Siamo andati alla ricerca di fornitori italiani, dal distretto del Veneto fino alle Marche e al Sud la Puglia. Favoriamo i fornitori locali e sempre meno l’import". 

Tutto ciò senza porsi limiti di settorialità: "Non vogliamo ingabbiarci sotto l'etichetta di azienda per prodotti della casa. Per questa ragione abbiamo allargato gli orizzonti cercando l’eccellenza nel food e nel fashion con partnership di successo: lo chef stellato Giuseppe Ricchebuono, con il suo primo bistrot all’interno nel negozio Conforama di Vergiate, e il connubio tra moda e arredamento con la collezione tessile del giovane stilista Salvatore Piccione. Oggi quasi tutti i negozi sono allestiti con le nuove collezioni di Piccione". Una collezione presentata in grande stile durante la Milano Design Week, l'occasione perfetta per "uscire dal gregge", come dichiarava il brand nel suo ultimo spot pubblicitario, e iniziare nel migliore dei modi il nuovo corso dell'azienda. 

Un nuovo inizio impone anche nuove attenzioni, ed è in questo solco che si muovono le accortezze pensate per essere sempre più green ed ecosostenibili: "Molto onestamente, non siamo mai stati forti su questo tema. Per cui, a maggior ragione, non per moda ma per necessità, abbiamo iniziato a lavorarci: in primis selezionando attentamente i fornitori e interrogandoli sui processi della filiera e della produzione. Ma anche internamente abbiamo creato un piccolo dipartimento interno che possa analizzare e migliorare la sostenibilità dei nostri processi: un esempio può essere la ormai totale digitalizzazione di tutti i nostri volantini, o gli impianti fotovoltaici che stiamo installando nei grandi parcheggi dei nostri store".