Olimpia-Virtus, Gara 7 è servita. Chi vince stasera si cuce lo scudetto sul petto

Al Forum – inizio ore 20.30 – la partita decisiva della finale scudetto. Messina (Milano): “Dobbiamo difendere meglio rispetto a mercoledì”, Scariolo (Bologna): “Vogliamo competere con grande orgoglio”

Nicolò Melli (Olimpia) e Daniel Hackett (Virtus): erano compagni di squadra quando Milano vinse lo scudetto a gara 7 nel 2014

Nicolò Melli (Olimpia) e Daniel Hackett (Virtus): erano compagni di squadra quando Milano vinse lo scudetto a gara 7 nel 2014

Olimpia-Virtus ultimo atto. Si giocherà questa sera, venerdì 23 giugno, al Forum di Assago alle 20.30 la Gara 7 decisiva per assegnare lo scudetto del basket tra Milano e Bologna. La conclusione più giusta per una stagione che ha visto le due formazioni condividere gioie e dolori in campo italiano ed europeo rimanendo praticamente sempre pari in classifica.

La conclusione della regular season di Serie A ne è l’esempio più fulgido visto che entrambe hanno chiuso con 46 punti, questa sera si gioca a Milano perché l’Armani ha ottenuto la “sua” vittoria in campionato sulle V Nere con uno scarto più alto, conquistando così il diritto al fattore campo.

Fattore campo – per ora – rispettato

Proprio questo nelle prime 6 gare di finale è stata una certezza, la partita ha avuto vari andamenti, ma alla fine ha vinto sempre la squadra di casa. Gara 7, però, è tutto un altro film, non una gara come le altre. Esperienza in questo campo ne hanno pochi, sul parquet ci saranno 4 giocatori che l’hanno già giocata in Italia, tutti vincenti: capitan Nicolò Melli vestiva proprio la maglia Olimpia nel 4-3 contro Siena nel 2014, suo compagno di squadra era quel Daniel Hackett, ora grande protagonista Virtus. Poi con Venezia nel 2019 invece c’erano Stefano Tonut e Paul Biligha nella vittoria con Sassari.

Le chiavi tattiche

Saranno molti i fattori che conteranno, per Milano ci saranno tre obiettivi fondamentali: riuscire a liberare Napier dalle grinfie dei difensori bolognesi o quanto meno non rimanerne dipendenti in negativo, bilanciare l’attacco tra tiri da 2 e tiri da 3 senza affidarsi troppo alle conclusioni dalla lunga distanza (l’esempio della vittoria in Gara 5 è lo spartito perfetto) e difendere il pitturato in modo decisamente più energico perché è vero che l’Olimpia ha vinto 5 confronti a rimbalzo su 6, ma è la solidità della protezione del ferro che ha fatto la differenza nelle 3 vittorie biancorosse, quando la Virtus attaccava il canestro e sistematicamente veniva ricacciata indietro.

Messina psicologo

Coach Messina che nella sua storia ha vinto la bella per lo scudetto quando era alla guida della Virtus nell’indimenticato derby contro la Fortitudo nel 1998 prova ad avvicinarsi all’appuntamento in modo tranquillo: "Gara 7 in realtà è semplice. Dovremo fare meglio dell’ultima sconfitta. Prendere più rimbalzi. Difendere molto meglio. Sicuramente si parlerà di quanta pressione esista, del fattore campo, del fatto che sino ad ora non ci sono state vittorie in trasferta. Alla fine conta solo giocare meglio, tutto si azzera alla palla a due. Se giocheremo meglio vinceremo altrimenti lo faranno loro".

Scariolo sereno

Dall’altra parte coach Sergio Scariolo che il suo unico scudetto italiano lo ha vinto all’esordio in carriera nel 1990 con Pesaro. "Ci prepariamo con molta tranquillità per questa partita, non abbiamo un grande peso sulle spalle in termini di responsabilità ma abbiamo voglia, desiderio, di continuare a competere con grande orgoglio come abbiamo fatto sino ad adesso".

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