LUCA TALOTTA
Milan

Milan, Scaroni avverte: "Non escludiamo l'addio a San Siro"

Il presidente rossonero è netto: "Non piace l'idea di demolire il Meazza? Senza un impianto efficiente non potremo fare nulla"

Paolo Scaroni e Leonardo

Paolo Scaroni e Leonardo

Milano, 30 marzo 2019 - Voglia matta di tornare ad alti livelli, ma anche la consapevolezza che serve una vera e propria rivoluzione. Non si nasconde Paolo Scaroni, che sa benissimo che per tornare grandi bisogna soffrire. Partendo da scelte impopolari come quella di lasciare San Siro: «Per vincere bisogna avere buoni giocatori che costano tanto ribadisce il presidente del Milan – ma per avere giocatori così bisogna fare profitti, perché con il Fair Play Finanziario i patron non possono più fare l’assegnone. I ricavi del Milan sono fermi al palo, abbiamo gli stessi ricavi di 15 anni fa. Nel frattempo altri top club come Real, Barcellona e United stanno per raggiungere il miliardo di fatturato. Anche noi dobbiamo fare il loro stesso percorso, a partire da uno stadio nuovo, moderno e visitabile anche quando non c’è la partita».

Un qualcosa che a molti tifosi e aficionados del campo di un tempo che fu non va proprio giù: «È un concetto diverso dal nostro - prosegue Scaroni - dobbiamo fare un percorso e dotarci di una struttura efficiente dove si possa andare con tutta la famiglia. Questo permetterà di avere ricavi più alti. Senza fare questo non potremo fare nulla».

Una struttura da condividere con i cugini dell’Inter: «Milan e Inter sono alleate in questo progetto - prosegue ancora il numero uno rossoneri - San Siro? La ristrutturazione sarebbe possibile, ma fare lavori in uno stadio in cui si giocano due partite a settimana è difficile. Non escludo che ce ne andiamo da San Siro perché la nostra esigenza di qualcosa di nuovo è totale». Non si torna indietro, dunque. Anche perché le priorità sono chiare: «La partita la vince la squadra, ma per vincere un campionato o entrare in Champions serve una società solida - conclude Scaroni - vogliamo andare dove gli altri sono già arrivati» Intanto oggi (ore 20.30) la squadra sfiderà la Sampdoria in un match molto importante; squadra che vince non si cambia e quindi Gattuso prosegue con il suo 4-3-3 ma modificando qualcosa nel suo assetto abituale e facendo rifiatare alcuni giocatori, soprattutto a centrocampo. Fuori Kessie e Paquetà, dentro Biglia con Calhanoglu arretrato come interno in mediana e Castillejo che dovrebbe completare il tridente con Suso e Piatek: «Voglio vedere il solito Milan che non fa regali - ha tuonato Gattuso - il mio futuro? Tra due mesi saprete cosa penso»

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