Cronavirus, Shevchenko: "Che disastro, sembrano i giorni di Chernobyl"

L'ex bomber del Milan ha raccontato la sua quarantena: “Sono a Londra. Viviamo questo momento difficile con la speranza che le cose migliorino presto"

Andriy Shevchenko, ex punta del Milan

Andriy Shevchenko, ex punta del Milan

Mialno, 28 marzo 2020. Milano come Chernobyl, l’Italia come l’allora Unione Sovietica, oggi Ucraina. L’emergenza coronavirus ricorda molto quando accaduto nel 1986 nella centrale nucleare sovietica e a raccontarlo è chi ha unito queste due nazioni, calcisticamente parlando. Andriy Shevchenko, ex bomber rossonero, ai microfoni di Sky Sport 24 ha raccontato la sua attuale quarantena: “Sono a Londra, abito fuori città. Sono chiuso in casa già da quasi dieci giorni. Viviamo questo momento difficile con una speranza, la speranza che le cose migliorino, l'unica soluzione è rispettare le regole del Governo, stare in casa, dare la possibilità ai medici di fare il loro lavoro. Tutti i medici del mondo stanno facendo un grandissimo lavoro, infermieri, volontari, grazie mille per tutto quello che state facendo per noi. Voi siete veramente gli eroi del nostro tempo”.

Sul paragone con la quarantena post-Chernobyl: "Ho vissuto un momento molto simile quando avevo nove anni ed è scoppiata la centrale di Chernobyl. E' stato un momento difficile. L'unica soluzione è credere alle decisioni del Governo. Non dobbiamo fare cose stupide, soprattutto non cercare di uscire. Non sappiamo se abbiamo il virus o no, ci sono tante persone che possono essere contagiose e si portano il virus dietro, continuandolo a passarlo ad altre persone senza avere sintomi. Non dobbiamo pensare solo a noi, ma anche a tante altre persone che possiamo contagiare”. Sull'Italia: "Voglio salutare tutti gli italiani, sono sempre vicino a voi, un abbraccio forte. Forza Italia, ce la facciamo tutti insieme”.

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