San Siro, Milan e Inter sono per la demolizione ma Sala non ci sta

A Losanna si definiscono le posizioni. Il sindaco sicuro: se ne riparla dopo il 2026

San Siro visto dall'interno

San Siro visto dall'interno

Milano, 24 giugno 2019 - San Siro verrà demolito, questa la volontà di Milan e Inter. Ormai non sembrano esserci più dubbi, rimane solo da capire con che tempi ed in che modi. Ad annunciarlo, da Losanna, il presidente del Milan Paolo Scaroni e l’amministratore delegato dell’Inter, Alessandro Antonello: “Facciamo un nuovo San Siro accanto al vecchio, nella stessa area della concessione - l’ammissione di Scaroni - il vecchio verrà buttato giù e al suo posto ci saranno nuove costruzioni”. Alessandro Antonello e Paolo Scaroni sono, in questo momento, i rappresentanti dei due club milanesi di Serie A impegnati a Losanna per l'assegnazione dei Giochi 2026 a Milano-Cortina o Stoccolma-Aare. In attesa dell’esito, che verrà comunicato alle 18, alla domanda se la demolizione di San Siro e la costruzione sarà fatta assieme dai club, Antonello ha risposto: ”Assolutamente".  Di certo, però, il percorso appare complesso: “Bisogna presentare la domanda, è una procedura complicatissima - l’ammissione ancora di Scaroni - dovessimo fare la cerimonia delle Olimpiadi invernali 2026 nel nuovo stadio sarebbe bello”. Ma c’è chi va controcorrente, perché il sindaco di Milano Beppe Sala viaggia in direzione ostinata e contraria. Nel corso della conferenza stampa della presentazione ufficiale a Losanna della candidatura di Milano-Cortina per le Olimpiadi 2026, Sala ha garantito che nulla cambierà rispetto al dossier presentato al Cio. Dossier nel quale San Siro appare come spazio per ospitare la cerimonia inaugurale: “Il Comune è proprietario di San Siro - ribadisce con forza Sala - nel nostro dossier garantiamo la continuità di funzionamento di San Siro per il 2026. Dopo quella data, decideremo il destino dello stadio. Per il momento, confermiamo lì la cerimonia di apertura". 

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