Bueno ed Eala, re e regina del Bonfiglio

Il peruviano: "Che emozione leggere il mio nome nell’albo d’oro accanto a Zverev e Tsitsipas". La filippina: "E ora gli Us Open junior"

Alexandra Eala con Nikola Bartunkova

Alexandra Eala con Nikola Bartunkova

Milano -  Il Bonfiglio allarga i propri confini al Perù e alle Filippine con i successi di Gonzalo Bueno e Alexandra Eala nella 61esima edizione del Trofeo, valido per i Campionati Italiani juniores. La manifestazione under 18 più importante al mondo dopo i quattro tornei dello Slam che si è disputata come tradizione sui campi in terra battuta del Bonacossa ha premiato i due tennisti che nel corso della settimana meneghina hanno dimostrato le cose migliori.

Bueno, che già nel 2019 (l’anno dopo non si giocò per la pandemia) arrivò in semifinale nel singolare e si impose nel doppio, ha piegato il ceco Jakub Mensik con il punteggio di 6/3, 7/6(4). Il peruviano ha mostrato doti da lottatore, unito alla classica solidità da terraiolo tipica dei sudamericani e a qualche apprezzabile soluzione tecnica che hanno sorpreso il sedicenne di Brno, il cui cammino in tabellone gli aveva permesso di eliminare il decimo favorito Miguel Gomes al primo turno e addirittura nei quarti di finale la seconda testa di serie Dali Blanch. Il 17enne di Trujillo diventa in questo modo il primo tennista del proprio Paese ad alzare al cielo il trofeo e affianca Fiorella Bonicelli (peruviana di origine che giocò la carriera seniores per l’Uruguay) che trionfò nel singolare femminile nel 1970 e 1972. "Non mi sarei mai aspettato di vincere, per me è un’emozione enorme - ha dichiarato alla fine Bueno -. Quando sono arrivato in hotel a Milano direttamente da Wimbledon a mezzanotte, il giorno successivo alle 9 ero già in campo, con pochissime ore di sonno, eppure le prime vittorie della settimana mi hanno dato tanta fiducia. Ho percepito che il mio livello saliva giorno dopo giorno, anche perché c’era da adattarsi al cambiamento di superficie. Leggere il mio nome su un albo d’oro come questo, insieme a campioni come Zverev e Tsitsipas, mi dà grandi motivazioni, non vedo l’ora di fare ancora un grande salto in avanti".

Altrettanto promettente è il nome di Eala nell’albo d’oro del singolare femminile. La mancina asiatica, numero tre delle classifiche mondiali di categoria, ha domato la 15enne ceca Nikola Bartunkova, impostasi nell’unico precedente giocato tra le due quasi un anno e mezzo fa per 6/3, 6/3, approfittando della scarsa vena di giornata al servizio della sconfitta, in una giornata particolarmente afosa. "Io vengo dalle Filippine, la temperatura era alta ma per me non è nulla di così straordinario - ha confermato Alex, allieva dell’accademia di Rafa Nadal a Manacor -. Il momento più difficile del torneo l’ho vissuto tra ottavi e quarti. Per fortuna sono riuscita a recuperare bene, anche se la fatica si è fatta sentire". A tal punto che a metà della finale, lunga nel complesso un’ora e 50 minuti, ha chiamato il fisioterapista per un affaticamento all’adduttore della gamba sinistra. "Felicissima per la vittoria, ora mi concentrerò sui prossimi impegni: due tornei del circuito pro da 25 mila dollari di montepremi e Us Open Junior".  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro