"La scelta ribelle, ricomincio da me"

Dani White e “Chimera“, l’ultimo progetto sperimentale: un viaggio introspettivo dentro cui specchiarsi. Ecco il video in anteprima

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Nello specchio che lo ‘rapisce’ ci sono i suoi desideri. C’è il coraggio di una scelta. La consapevolezza di voler essere "solista e indipendente". Dani White punto e a capo. Il momento della svolta. Di esorcizzare le paure e reagire davanti alla ‘Chimera’, a quel "dolore che si vive ogni giorno, come un vuoto che pervade lo stomaco e rende incapace di agire nei momenti in cui serve davvero". Il titolo del nuovo singolo di Dani White - all’anagrafe Manuel Danieli cresciuto nella periferia di Milano – "è il punto di inizio del nuovo me". Un mostro leggendario che rappresenta tutti gli ostacoli e le paure che dobbiamo affrontare e superare nella vita. Una canzone (e un video) che tra colpi di scienza e cambi di situazione, diventano "un viaggio introspettivo nel quale ci si può rispecchiare".

Un progetto commerciale onesto, un brano sperimentale, "uscito di pancia" con gli stessi ritmi con cui ormai 15 anni fa ha avuto il suo ‘incontro ravvicinato’ con la musica, "un po’ per gioco, un po’ per magia". Il rap, l’hip hop, il pop e pure il rock. Perché "nel rap ho sempre voluto mettere dentro qualcosa di più melodico, ‘canzonato’. Insomma, ero il rapper che cantava, nella scena rap ero visto forse un po’ anche di traverso". Ma nella musica "ho trovato sempre un rifugio dove sfogarmi", come fosse una seduta terapeutica. E così, spinto da un amico che era già immerso in quel mondo ha iniziato a scrivere e pubblicare su YouTube. S’inventa una band, partecipa a The Voice, ma "c’era qualcosa che non andava, non sentivo mia quella strada e ho capito che il talent non fa per me".

La libertà non ha prezzo e allora "un giorno mi sono guardato allo specchio e mi sono detto: ‘Ora basta, faccio da me’". E dopo essere arrivato tra i 100 finalisti di Sanremo Giovani ("L’ambizione di tornare su quel palco c’è sempre e chissà se un domani..."), lascia il segno nella scena rap italiana aprendo, tra gli altri, i concerti di Fedez, Danti e Tedua. Cesellando e plasmando il suo sound fatto di punk, hip hop e urban. Senza mai rinunciare ad avere un chitarrista e un batterista dal vivo che suonassero sulla base mandata dal dj. Una scelta ‘ribelle’. Perché "non sono i giudizi della gente su chi sei, cosa fai e come lo fai a determinare la tua persona e il tuo valore", canta Dani White. E gli schiaffi della vita, quando arrivano, "devi usarli come energia per fare un passo successivo. Quello decisivo".

 

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