Crescere con Famila e Il Gigante, le strategie del gruppo Selex in Lombardia

Parla il direttore generale del terzo gruppo italiano della grande distribuzione organizzata

Maniele Tasca

Maniele Tasca

Milano, 22 ottobre 2018 - Cresce, nonostante i consumi stentino a ripartire. Il mercato è maturo, come dicono gli addetti ai lavori. Il gruppo Selex, però, ha chiuso il 2017 con un +4% nel fatturato e la quota di mercato nazionale del 10,4% ne fa il terzo gruppo italiano. E continua a investire in Lombardia, con 204 punti vendita delle insegne Famila, A&O, Il Gigante, Galassia, Dpiù e C+C. La Lombardia, del resto, potrebbe benissimo togliere il sonno a un manager della grande distribuzione organizzata: tutti investono qui, la concorrenza è sfrenata e l’offerta è completa. «È un contesto complicato – spiega il direttore generale di Selex, Maniele Tasca  – I consumi faticano e all’offerta tradizionale si è affiancata la competizione dell’e-commerce. Nella regione poi, più che in altre, c’è un altro aspetto da considerare: i consumi fuori casa sono in crescita tanto che pranzi e cene fuori possono raggiungere oltre un terzo del totale. Anche il food delivering è un fattore di concorrenza. Anche per questo è fondamentale essere distintivi e puntare su prodotti con un alto contenuto di servizio».

Quali sono i piani di sviluppo per la Lombardia?

«Abbiamo già fatto alcune aperture nel 2018, ma in particolare ci stiamo dedicando alle ristrutturazioni. Proseguiremo in questa direzione nei prossimi mesi, soprattutto per i format supermercato e superstore. La Lombardia ha il mercato con l’offerta distributiva più completa: è fondamentale rinnovare la rete».

Come sono stati investiti i 330 milioni previsti per il 2018?

«Sono stati già investiti quasi tutti per nuove aperture, in particolare per i format superstore e supermercati, e per ristrutturazioni. È vero, siamo multiformato. Ma il 50% dei nostri 2.368 punti vendita in Italia sono, appunto, superstore e supermercati. Stiamo puntando molto su queste tipologie, che hanno una superficie tra i 1.500 e i 2.500 metri quadrati: danno buoni risultati».

Quali sono state le scelte strategiche che hanno portato ai risultati del bilancio 2017?

«Senza dubbio la capacità di investimento del Gruppo ha dato i suoi frutti. Abbiamo capitalizzato oltre 2 miliardi di euro nel rinnovamento della rete: è fondamentale avere punti vendita che per ambientazione, assortimenti e reparti rispecchino la domanda. Bisogna distinguersi, in particolare in un mercato competitivo come quello lombardo».

La Lombardia è dominata dalla concorrenza, quali sono le vostre mosse?

«In questi anni abbiamo puntato su una specializzazione nei freschissimi e arricchito l’offerta di prodotti ad alto contenuto di servizio per andare incontro ai clienti che hanno sempre meno tempo. Penso, per esempio, ai “pronti da cuocere” o da consumare. Allo stesso tempo siamo riusciti a mantenere i prezzi fortemente competitivi rispetto alla concorrenza».

Le referenze a marchio hanno registrato picchi del 20%, quali sono state quelle che vi hanno dato più soddisfazioni?

«Tutte le referenze a marchio hanno dato buoni risultati, ma quelle che hanno fatto registrare i trend migliori sono state nei segmenti premium, specialità regionali e nel settore biologico e salutistico».

Come va CosìComodo?

«Bene, i risultati sono buoni. Il portale CosìComodo.it è stato creato per consentire a chi vuole effettuare la spesa online di scegliere fra prodotti alimentari freschi e confezionati, articoli per la cura di sé e della casa, degli animali, e offre tutto l’assortimento a marchio Selex e delle marche industriali per un totale medio di 12.000 articoli. Nei primi mesi del 2019 lanceremo, anche in Lombardia, la spesa online con la consegna a domicilio».

Come vede il 2019 della Gdo italiana? Su cosa si giocherà la competizione nel settore?

«Le strade da percorrere resteranno quelle già intraprese: rinnovamento continuo dell’offerta e prezzi adeguati alle esigenze dei consumatori. Niente ci fa pensare che i consumi riprendano in modo netto. Per questo l’importante sarà distinguersi sempre di più in un mercato estremamente competitivo. Ci preoccupa il tema delle aperture domenicali, che si scontra con le abitudini di commercio oramai cambiate. Tantissimi scelgono di venire da noi proprio la domenica e, per questo, è il secondo giorno della settimana per fatturato. Imporre la chiusura domenicale potrebbe avere ripercussioni anche sull’occupazione».

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