Coronavirus, Bonometti:"Ragionare su possibilità di riportare alcune produzioni in Italia"

Il presidente di Confindustria Lombardia su allerta: "Non vorrei che anche questa fosse una scusa per distrarre l'attenzione dai problemi reali"

Bonometti

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Milano, 11 febbraio 2020 - "E' facile prevedere, per i prossimi mesi, ripercussioni sull'economia lombarda della crisi Coronavirus, a causa della forte interdipendenza con la Cina nelle catene del valore". A sottolinearlo il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, commentando i dati del quarto trimestre che "confermano la fase di stagnazione per la regione. La crescita zero sta pesando anche sulla Lombardia dove, nonostante alcune peculiarità positive come la bassa disoccupazione e un'alta percentuale di export, il rallentamento è evidente, soprattutto se paragonato ai ritmi di crescita dei due anni precedenti. La Lombardia resiste grazie all'export, anche se questo viaggia a livelli molto inferiori rispetto al passato (+0,9% nel 2019, +3,3% nel 2018). Ma questo significa navigare a vista, in balia di eventi imprevedibili. Noi imprenditori riconosciamo il primato della politica, ma abbiamo bisogno di ritrovare la politica che capisce, che sceglie, che progetta, che realizza, che fa". 

Sugli effetti della diffusione del coronavirus cinese "non lasciamoci prendere dalle emozioni e dalle circostanze. Non vorrei che anche questa fosse una scusa per distrarre l'attenzione dai problemi reali" ha Bonometti.  "Questa influenza è più forte della Sars, ma l'effetto più pesante dovrebbe subirlo la Cina, perché ancora oggi sono chiuse le fabbriche e la gente non va per strada", ha aggiunto. Con la diffusione del coronavirus cinese - ha aggiunto - si può iniziare a ragionare sulla possibilità di riportare in Italia o in Paesi privi di rischi alcune produzioni delocalizzate in Cina. "Con questo fenomeno si possono fare dei ragionamenti per cui si torna a produrre nei Paesi dove non ci sono questi rischi e forse anche in questo momento le imprese italiane saranno chiamate a supportare la mancata produzione cinese", ha spiegato Bonometti . A chi gli chiedeva se il virus fosse un'opportunità per l'ItaliaBonometti ha precisato di non voler "crescere sulle disgrazie altrui, però effettivamente quei costruttori che hanno fatto scelte sbagliate, solo legate a una convenienza economica del prezzo, si trovano in grosse difficoltà oggi perché non hanno più rifornimenti".  Invece le imprese "che hanno fatto scelte più strategiche, mixando le produzioni da quei Paesi anche per questioni di convenienza, hanno più sviluppo. Ed è vero che tutti i costruttori hanno chiesto alle industrie italiane di essere in grado di aumentare la produzione per sopperire ai mancati rifornimenti dalla Cina", ha concluso.

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