Dominique Meyer 'immagina' la sua Scala: "Vorrei riportare qui Riccardo Muti"

Il manager alsaziano consoce molto bene l'Italia, dove è presente da tempo come presidente di giuria di concorsi lirici

Una suggestiva veduta del Clip di Portofino

Una suggestiva veduta del Clip di Portofino

Milano, 11 luglio 2019 - Arriverà nel giugno del 2020, e per un anno dovrà convivere con il suo predecessore austriaco Alexander Pereira. Ecco Dominique Meyer, il manager alsaziano che guiderà la Scala fino al 2025. Classe 1955, alsaziano, direttore dello Staatsoper di Vienna dal 2010, trascorsi in politica e al ministero della Cultura francese, è stato direttore generale di un cospicuo numero di teatri e da tempo è presente in Italia come presidente di giuria di concorsi lirici (dopo il concorso Argiris di Sarzana, sarà al Clip di Portofino, che ama definire "la sua creatura").

Meyer, per un anno e più, dovrà “governare” con il sovrintendente uscente Pereira. Come vede il lavoro? «Benissimo. Pereira e io ci conosciamo da una vita e andiamo molto d’accordo». Un conto è andare d’accordo e un altro dirigere insieme... «Ma non “dirigeremo insieme”. Ciascuno avrà il suo campo. Lui ha impostato la prossima stagione, ed è giusto, e anche più semplice per me, che la gestisca lui. Io intanto penserò alle stagioni future». Lei ha accennato a un ritorno di Riccardo Muti. In che senso? «Mi piacerebbe molto che Muti tornasse a dirigere una o più opere. È tornato con i concerti dell’orchestra di Chicago, ma sarebbe bello che tornasse in stagione con l’orchestra della Scala». Come vede la possibilità di essere affiancato da un direttore artistico italiano? «Io ho ricoperto per anni il doppio incarico, però mi sono reso conto di quanto in Italia sia importante la dimensione italiana. Quindi affiancarmi a un collega italiano mi va bene». Che linea pensa di dare alle stagioni scaligere? «Non certo stagioni di repertorio, come a Vienna. La Scala è un teatro con una sua storia ed esigenze ben precise, e vanno rispettate». Che città è Milano? «È una bellissima città europea, colta, aperta, dinamica».

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