La sfida di Cecchetto: lancio “l’altro Festival”

L’iniziativa dell’inventore di Radio Dee Jay e Radio Capital: un evento digitale dedicato ai giovani, in concomitanza con Sanremo

Claudio Cecchetto

Claudio Cecchetto

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Milano, 17 dicembre 2020 - Come lo conosceva lui il mercato della musica italiana lo conoscevano in pochi. Ma la sfida di Claudio Cecchetto, inventore di Radio Dee Jay e di Radio Capital, oltre che talent scout di una progenie da hit-parade che va da Jovanotti a Sandy Marton agli 883, è ancora quella di cavalcare l’onda. Anzi la frequenza. E se prima lo faceva accendendo il trasmettitore, ora ci riprova con il Cecchetto Festival, evento digitale con cui cerca di spargere il proprio fluido pure sui gusti della Generazione Y, quella dei millenials, trasmesso sulla piattaforma A-Live dal 3 al 5 marzo 2021. Tutto, probabilmente, con la conduzione del figlio Jody, 26 anni e webstar da 600 mila follower.

Claudio, la prima cosa che salta all’occhio è che la settimana scelta per il suo Festival è proprio la stessa di Sanremo. "Sì e l’ho fatto per due motivi. Innanzitutto, quella è una settimana in cui si parla di musica e quindi ideale per eventi del genere, poi questa nuova iniziativa è dedicata ai giovani e quindi si integra con Sanremo. Insomma, da una parte il Festivalone con la coppia Amadeus-Fiorello e dall’altra io. A ben guardare stessa famiglia, visto che hanno iniziato entrambi con me a Radio Dee Jay". Questa sera avremo il cast in gara all’Ariston, ma i nomi che circolano sembrano anticipare un gruppo giovane come quello a cui tende pure lei. "Per fortuna il mondo musicale non è composto solo dai 26 in gara a Sanremo, dove vigono delle esigenze televisive che io non ho. Nei miei Sanremo c’erano ospiti i Dire Straits o Dionne Warwick, mentre oggi in riviera passano attori e personaggi del gossip, a conferma che lo show dei grandi numeri ha le sue esigenze. Sia chiaro, però, che io non intendo contrappormi, ma solo affiancarmi al festivalone; aumentando l’offerta di musica". Quello è un evento “Made in Sanremo”, mentre il suo «Made in Milano». "Stiamo ancora vagliando le varie ipotesi. Personalmente, sarei molto propenso a farlo in un luogo consacrato al live come il Fabrique. Nelle prossime edizioni mi piacerebbe anche collegarmi con Roma, Bologna, Napoli, intanto però cominciamo da Milano. Vorrei che questo fosse il primo di tre Festival annuali: questo, dedicato ai nuovi talenti, uno focalizzato sulle proposte per l’estate e uno dedicato alle cover band, perché in giro ce ne sono di bravissime". Quando annuncerà i partecipanti? "Il 4 gennaio comunico una rosa di 60 nomi da cui attingerò poi i 24 partecipanti, che intendo annunciare il primo febbraio, data per me importante perché coincide col giorno di nascita di Radio Dee Jay e con quella dei 40 anni del “Gioca Jouer”".  

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