Bar, scuole, spostamenti: ecco la zona gialla. Ma è allarme per gli assembramenti

Folla domenicale tra Darsena e corso Vittorio Emanuele. Miozzo, Cts: "Immagini inaccettabili, i sindaci facciano qualcosa per prevenire"

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Milano, 1 febbraio 2021 - Non è un "liberi tutti" , ma la sensazione è quella. Il passaggio in zona gialla, che si è concretizzato stamattina, è stato preceduto da una domenica pomeriggio in arancione che, complice la bella giornata di sole, ha richiamato in strada migliaia di persone: folla e assembramenti tra Darsena, Navigli e corso Vittorio Emanuele.

Scene precedute in mattinata dal monito del ministro della Salute Roberto Speranza: "Zona gialla non significa scampato pericolo. Serve ancora la massima prudenza se non vogliamo tornare indietro rispetto ai passi avanti delle ultime settimane". Parole condivise dal coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo: "Le immagini degli assembramenti nelle città sono inaccettabili. Siamo in piena emergenza, la pandemia è fortemente diffusa nel Paese. I sindaci devono vigilare – l’allarme lanciato all’Agi –, non posso vedere via del Corso a Roma così piena, o i Navigli a Milano. I Comuni facciano qualcosa". Cosa? "Capisco che non si può chiedere alle forze dell’ordine di disperdere 50mila persone, per quello dico che bisogna prevenire. Usino i droni, chiudano gli accessi, insomma facciano qualcosa perché in emergenza si interviene, anche se si teme di subire un calo di popolarità". Detto questo, siamo in zona gialla.

Cadono i limiti agli spostamenti individuali all’interno della Lombardia, anche se resta il divieto di spostarsi in altre Regioni, eccezion fatta per coloro che hanno motivi di lavoro, urgenza e necessità. Resta invece il coprifuoco dalle 22 alle 5, e in questo arco temporale rimane l’obbligo di esibire l’autocertificazione che giustifichi la fondatezza del movimento da una parte all’altra della città. La novità più rilevante riguarda bar, pub, ristoranti, pasticcerie e gelaterie: sarà possibile consumare cibi e bevande all’interno dei locali fino alle 18, con un limite di quattro persone per tavolo (salvo che i commensali siano tutti conviventi); dopo le 18 restano consentiti l’asporto (fino alle 22) e le consegne a domicilio. Su questo fronte, l’attenzione delle forze dell’ordine sarà molto elevata, come spiegato dal prefetto Renato Saccone nella lettera inviata due giorni fa ai sindaci dei Comuni della Città metropolitana e ai vertici di Questura, Comando provinciale dei carabinieri, Guardia di Finanza e polizia locale: "L’attività di controllo sugli esercizi pubblici dovrà essere particolarmente accurata, nel rispetto del protocollo e delle disposizioni anti Covid vigenti, anche sotto il profilo del numero massimo di persone accoglibili nei singoli locali, e andrà accompagnata da un’opera di sensibilizzazione delle collettività di riferimento, per una sempre più diffusa consapevolezza del rischio epidemico da parte dei cittadini e degli esercenti e responsabilizzazione dei comportamenti individuali".

Nessuna novità sostanziale sulla scuola: Palazzo Diotti ha scelto la via "prudenziale" di confermare la percentuale del 50% di studenti delle superiori in presenza (con ingressi scaglionati tra le 8 e le 9.30), considerato che "l’allentamento delle misure genererà inevitabilmente una maggiore libertà di spostamento delle persone".

Tradotto: il sistema dei trasporti va testato e costantemente monitorato per saggiarne la reazione all’incremento di passeggeri. A tal proposito, il patto siglato da corso Monforte, Comune e associazioni di categoria prevede uno slittamento degli orari di apertura degli uffici aperti al pubblico (dalle 9.30 preferibilmente su appuntamento) e delle attività commerciali al dettaglio non alimentare in sede fissa, degli esercizi di vicinato e delle medie e grandi strutture di vendita, compresi mercati coperti, centri commerciali, gallerie e parchi commerciali (dalle 10.15 in avanti). L’obiettivo: ridurre il numero di lavoratori in metropolitana nelle due ore più critiche (tra le 7 e le 9). La settimana-cuscinetto per adeguarsi è ormai alle spalle, questa sarà quella in cui entreranno nel vivo le verifiche per accertarsi che tutti rispettino le regole.

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