Violenze sulle donne: "Non è amore. E la via d’uscita c’è"

Meno donne chiedono aiuto, ma la conflittualità in questi mesi è aumentata: l’allarme di Caritas Ambrosiana che lancia un portale contro la violenza

La convivenza forzata ha fatto aumentare la conflittualità nelle case

La convivenza forzata ha fatto aumentare la conflittualità nelle case

Milano - Le richieste di aiuto, al numero verde antiviolenza, sono aumentate del 73% durante il lockdown (dati Istat). "Un picco di chiamate non indifferente che però non si è riverberato sul territorio: non sono aumentate le donne che si sono rivolte a noi. E non è un buon segnale": a dirlo è suor Claudia Biondi, responsabile dell’area “Maltrattamento donne“ di Caritas Ambrosiana, che proprio in occasione dell’8 marzo lancia un nuovo servizio. Un sito internet "Non è amore" "per raggiungere più capillarmente le donne, per aiutare ad attivare la rete dei soccorsi, per far loro vedere la via d’uscita, che c’è", spiega suor Claudia. Il tutto in modo sicuro, senza temere ritorsioni: oltre ad offrire indicazioni per riconoscere i primi segni rivelatori della violenza domestica, “Non è amore” dà la possibilità di entrare in relazione con gli operatori del servizio antiviolenza in maniera protetta, ricorrendo alla navigazione privata sui browser, così da non destare sospetti. 

"In questo periodo le donne maltrattate hanno fatto più fatica a chiedere aiuto – ricorda la responsabile –, col confinamento, spesso in case piccole, erano più controllate". Al Se.D (Servizio emergenza Donna) promosso da Caritas Ambrosiana tra marzo e maggio le segnalazioni sono addirittura diminuite. "Ma sappiamo quanto sia aumentata la conflittualità all’interno delle case , con la convivenza forzata", ricordano dalla Caritas. "Si rivolgono a noi o vengono indirizzate da centri di ascolto parrocchiali o altri servizi donne di varie provenienze ed estrazione, soprattutto donne fragili, con più problemi alle spalle – spiega Suor Claudia – il 60% è rappresentato da donne straniere. La fascia di età dai 35 ai 50 anni è quella maggiormente rappresentata ma non mancano purtroppo anche le più giovani. 

Molte donne non immaginano le possibilità di trovare ospitalità, di iniziare un percorso che le renda autonome. Col sito speriamo di raggiungerle, la via d’uscita non dipende da reddito e risorse ma dal coraggio di chiedere aiuto". Anche l’arcivescovo Mario Delpini ha inviato un messaggio forte contro maltrattamenti e femminicidi: "Contro la viltà del prepotente, contro la violenza ottusa che colpisce, contro la pretesa aggressiva di possedere, contro la perfidia dell’umiliare, alzerò il grido della protesta – scrive –. Alzerò il grido della protesta contro ogni uomo che percuote una donna, contro ogni uomo che disprezza una sorella".

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