LAURA LANA
Cronaca

"Vasca pericolosa per la salute". Il comitato torna all’attacco

Bresso, per i residenti il primo utilizzo ha dimostrato tutti i limiti dell’invaso di laminazione del Seveso "È troppo piccolo e vicino alle case, i fanghi che si accumulano nell’area abitata possono essere tossici".

"Vasca pericolosa per la salute". Il comitato torna all’attacco

"Vasca pericolosa per la salute". Il comitato torna all’attacco

Si sono dati appuntamento alle 10.30, davanti alla vasca di laminazione che è stata riempita una volta e mezzo in due giorni. "Ci avevano detto che sarebbe servita al massimo 5 volte in un anno. In tre mesi l’hanno già usata tre volte". Un presidio organizzato non tanto per dire che sventrare un pezzo di Parco Nord, alla fine, non è servito a nulla. "Non siamo ingegneri, non ci compete". Ma per mettere in allerta sul rischio per quel comprensorio, dove abitano e vivono soprattutto anziani e bambini. "Oggi (ieri, ndr) vediamo la vasca imbrattata da fanghi sul fondo, sulle scogliere e addirittura sul percorso ciclopedonale. Questo fango è pericoloso perché viene da uno dei fiumi più inquinati d’Europa, che non rispetta gli standard di qualità ambientale della comunità europea – spiega Matilde Minella del comitato No vasca –. Oltre alla componente chimica presente, ce n’è una biologica. La vediamo benissimo dai liquami marroni. In quel fango c’è una forte carica patogena di batteri di origine fecale". Si teme più per la pulizia della vasca che per il maltempo. "Le operazioni vengono effettuate con potenti getti, che fanno schizzare in aria quello che c’è lì dentro – racconta una residente –. Già in passato abbiamo avuto problemi e irritazioni".

“Vasca, pericolo per la salute“ si legge sullo striscione appeso alla ringhiera. "Il problema non è solo l’odore di fogna o la sporcizia: i fanghi possono diventare pericolosi per la salute. Acqua e rifiuti fognari rimangono stagnanti per diverso tempo ed esposti ad alte temperature possono dar luogo a composti secondari pericolosi, liberando composti azotati, dall’ammoniaca fino ai nitrati, da sostanze irritanti a tossiche. Ci chiediamo come sia possibile esporre duemila persone, tre aree gioco e due scuole dell’infanzia a una fogna a cielo aperto". Mercoledì, dopo 10 ore, la vasca era già colma. "Hanno dovuto svuotarla e riempirla di nuovo. Questa doveva essere l’ultimo bacino di laminazione, così ci aveva detto il Comune di Milano – ricorda Arturo Calaminici degli Amici del Parco Nord –. Invece, per ora resta l’unico di una serie da fare, perché ieri è stato detto che non basta. Ma noi lo sapevamo già: con queste dimensioni non avrebbe certo risolto il problema delle esondazioni del Seveso". Sono altre le soluzioni. "Realizzare superfici drenanti e filtranti – suggerisce Angelo Agosti del Comitato coordinamento Torrente Seveso -. Un grande progetto di invarianza idraulica".