Paderno: centro in tilt, lunghe code per il vaccino

Il sindaco Casati: "Purtroppo c’è stata una coincidenza di emergenze, ma l’organizzazione è in continuo aggiornamento"

L’allestimento interno

L’allestimento interno

Paderno Dugnano (Milano) - Quella di venerdì è stata la giornata più nera per il centro vaccinale di Paderno Dugnano, che da lunedì è operativo all’interno dell’oratorio di via De Marchi. Per tutta la mattina l’hub, allestito nel palazzetto dello sport dell’oratorio Don Bosco, è stato preso d’assalto dagli utenti che hanno dovuto osservare fino a un’ora di attesa per poter ricevere il vaccino. Code si erano registrate il primo giorno, quando l’organizzazione doveva ancora prendere le misure, ma già nei giorni successivi la situazione era andata progressivamente migliorando fino a giovedì, quando l’attesa era solo di poco superiore alla decina di minuti.

Ieri invece si è verificata la “tempesta perfetta“. Di prima mattina, uno dei sei medici addetti al servizio di anamnesi, ossia di valutazione dei pazienti prima dell’inoculazione, ha avuto un malore. Per sostituirlo sono state necessarie due ore. Allo stesso tempo l’hub continua progressivamente a crescere in numero di prenotazioni giornaliere perché l’obiettivo a regime è di arrivare a poco meno di mille persone trattate ogni giorno.

Un obiettivo che farebbe della struttura padernese, gestita da Clinica San Carlo in collaborazione con il Comune e le associazioni di volontariato, in prima fila Croce Rossa e protezione civile, il terzo centro nell’area metropolitana per numero di inoculazioni giornaliere. "Nel corso di questi giorni avevamo progressivamente affinato l’organizzazione fino quasi ad azzerare i ritardi – spiega il sindaco Ezio Casati – purtroppo ieri c’è stata una coincidenza di situazioni d’emergenza che ha dato vita a lunghe attese. L’organizzazione è in continuo aggiornamento per risolvere i problemi che si pongono di volta in volta".

Ieri mattina sono stati diversi gli utenti che, spazientiti, hanno reagito alle lunghe attese. Qualcuno ha postato foto e video sui social per protestare, altri hanno chiesto alla polizia locale di far rispettare le distanze di sicurezza per evitare assembramenti tra le persone in coda. Al centro vaccinale possono accedere 30 persone ogni 15 minuti, dunque i gestori hanno creato un doppio filtro per evitare assembramenti dinanzi all’ingresso. Tuttavia il vero collo d’imbuto è quello relativo al momento dell’anamnesi, nella quale i medici devono valutare le condizioni dei pazienti. Forte è la resistenza ad AstraZeneca e questo finisce per incidere sui tempi. Da ieri l’hub padernese ha avuto a disposizione anche i vaccini Pfizer per le categorie fragili.  

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