Affari da strozzini: "Sempre più persone indebitate in balìa di usura e welfare criminale"

L’allarme di Gualzetti, Fondazione San Bernardino: poche denunce, tante trappole tra prestiti e ’pacchi viveri’

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Milano, 16 ottobre 2022 -  "Sempre più persone indebitate, in balìa di usurai e del cosiddetto welfare mafioso". A suonare il campanello d’allarme è Luciano Gualzetti, presidente di Caritas Ambrosiana e di Fondazione San Bernardino, che ha ribadito la situazione anche a Palazzo Marino, in una commissione dedicata al tema. Secondo gli ultimi dati, in un anno sono stati sette a Milano i casi dichiarati di usura, due a Brescia, uno a Como, ma tra gennaio e giugno 2022 la Fondazione San Bernardino ha ascoltato 94 vittime. Ed è solo la punta dell’iceberg: non tutti chiedono aiuto, non tutti sanno a chi rivolgersi.

Pochi denunciano: un silenzio che fa paura?

"Si fa fatica a convincere la gente. È un fenomeno sottotraccia, emerge solo dopo episodi di estorsione e di violenza, e non sempre; in alcuni casi dopo suicidi delle vittime o grazie alle indagini. E chi si rivolge ai centri di ascolto o alla Fondazione San Bernardino lo fa quando ha una situazione debitoria insostenibile. Non possiamo lasciare le persone indebitate in balìa di questa ’colonizzazione’ del territorio da parte della criminalità organizzata, come l’ha definita la coordinatrice della Dda, Antonella Dolci".

Nel 2019 l’arcivescovo Delpini aveva scritto una lettera, chiedendo anche ai sacerdoti di essere ’sentinelle’. Cosa è cambiato da allora?

"L’impegno continua. Stiamo girando sul territorio, incontrando le comunità per spiegare la situazione. Abbiamo già organizzato momenti di condivisione con Dda, prefettura e Nando dalla Chiesa a Cesano Boscone, Abbiategrasso, in zone esposte. E continueremo a farlo. Perché va fatta prevenzione. C’è una mentalità da cambiare".

Quanto il caro-energia preoccupa anche su questo fronte?

"Ci sono persone a rischio usura per cause ’storiche’, penso al gioco d’azzardo, ma anche persone che si sono indebitate in seguito a situazioni di crisi che si sono affacciate dopo la pandemia, come l’aumento dei costi energetici e della casa, appunto. E temiamo che questo inverno saranno ancora di più. Bisogna stare vicini a queste persone, non solo dando punti di riferimento, che è già importante, ma capendo come intervenire prima che, non avendo chi dà loro credito e fiducia, si rivolgano al ’welfare criminale’".

Con l’offerta di denaro apparentemente facile?

"Non solo. Il denaro viene adesso prestato ’a tasso zero’, che sembra una contraddizione nell’usura, ma perché la liquidità alla criminalità organizzata non manca, devono riciclare il denaro. Comprano imprese, sottraendole all’economia legale per controllare il territorio, fanno assumere affiliati, danno aiuto economico a chi è in difficoltà, addirittura pacchi viveri. Offrono risposte che all’inizio paiono di ’solidarietà stretta’. Ma poi sei debitore, ti chiedono il conto, entri nella trappola e dipendi da tutti i punti di vista da usurai e criminali".

Che fare?

"Fare sapere che c’è qualcuno che può aiutare sia in termini di consulenza che economici. Che bisogna avere fiducia delle istituzioni. E intervenire quando necessario. Ovviamente seguendo il tragitto che li ha portati alla situazione debitoria, non dando soldi a chi gioca d’azzardo: in questo caso si indirizza ai servirsi, per curare la dipendenza".

Quante persone aiutate ogni anno alla San Bernardino?

"Ne vengono prese in carico da 200 a 300, non a tutti diamo l’intervento economico, ma a circa 150-200 di queste. Se sono state fatte scelte economiche sbagliate, si è perso il lavoro, si può valutare il saldo e lo stralcio delle bollette o il prestito, che ha tassi bassi e tempi lunghi, o si parla con la banca per tornare in carreggiata".

 

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