Un giorno di agonia, Tomaso non ce l’ha fatta

Il nipote 51enne della Bracco, curatore di mostre d’arte, è deceduto per le gravi ustioni riportate nel rogo scatenato da una sigaretta

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MILANO

È morto Tomaso Renoldi Bracco, 51 anni, erede della famiglia di imprenditori farmaceutici, la cui abitazione in via della Spiga, era andata a fuoco venerdì mattina. A comunicare la notizia del decesso è stato l’ospedale di Niguarda, dove il 51enne da due giorni era ricoverato nel reparto di terapia intensiva, in prognosi riservata, a causa delle ustioni multiple e della grave intossicazione subita durante l’incendio. Tomaso Renoldi Bracco oltre ad essere nipote dell’imprenditrice Diana Bracco era anche membro del Consiglio d’indirizzo della Fondazione Bracco. Esperto d’arte contemporanea, il 51enne aveva curato diverse mostre al Pac di Milano, tra cui nel 2011 la personale dell’artista macedone Robert Gligorov. L’incendio è divampato alle 9.50 di venerdì quando la domestica peruviana di 31 anni ha dato l’allarme al 112. "Ero con il cane sul terrazzo che si trova vicino alla mansarda. Stavo facendo le pulizie. Ad un certo punto ho sentito un forte rumore — ha raccontato —. Sono scesa e ho visto che tutto si stava riempiendo di fumo". Con lei anche il cuoco di famiglia che era in cucina. Il 51enne, invece, si trovava dal lato opposto dell’appartamento dove sono divampate le fiamme, probabilmente innescate da una sigaretta. Renoldi Bracco, secondo il racconto di alcuni familiari ai carabinieri, aveva l’abitudine di fumare in camera e sembra che avesse qualche problema di salute.

Il 51enne in passato aveva gestito una galleria d’arte insieme al marito, oggi scomparso, di Diana Bracco e aveva partecipato e sostenuto diverse manifestazioni artistiche milanesi. Venerdì mattina, quando sono arrivati i soccorsi, Renoldi Bracco era nel suo appartamento di via della Spiga già in arresto acrdiaco. Dopo le manovre di rianimazione, il 51enne era stato trasportato in gravissime condizioni all’ospedale di Niguarda.

Anna Giorgi

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