Milano, ucciso con una coltellata al cuore. Il killer ritratta: "Mi minacciava"

Strafatto di droga uccise l’amico, Villa sarà giudicato in immediato

Il luogo del delitto

Il luogo del delitto

Milano, 21 novembre 2018 - La discussione in macchina. L’alcol e la cocaina a togliere lucidità. «Adesso prendi un coltello e uccidimi se hai il coraggio». Matteo Villa, 27 anni, sale le scale, si precipita in cucina e torna in strada con un coltello. Colpisce per due volte William Lorini, 22, che tenta di difendersi con una livella da muratore, ma rimane sull’asfalto di via Meucci in fin di vita. Morirà prima di arrivare in ospedale.

Il suo assassino risale nell’appartamento, si affaccia al balcone e aspetta l’arrivo di soccorsi e polizia, fumando una sigaretta. Matteo Villa è accusato di omicidio volontario aggravato e sarà giudicato con rito immediato. Il magistrato aveva disposto gli esami tossicologici per chiarire quanto vittima e assassino abbiano abusato di alcol e droga. Due vite modeste e ai margini quelle di William e Matteo, poca voglia di studiare e lavorare, qualche precedente per furto e rissa. Nei giorni scorsi Villa, in carcere da maggio, ha chiesto di essere di nuovo interrogato dal pm Arduini. Davanti al giudice ha tentato di ritrattare il movente di un gesto che non ha avuto, né avrà mai spiegazioni, se non cercando nei meandri di una vita persa tra le droghe e l’alcol. «Mi minacciava, aveva già ricevuto in passato parecchie minacce da lui, così quella sera non ci ho visto più».

Non ha però saputo spiegare davanti al pm che tipo di minacce aveva ricevuto da Lorini, tanto da arrivare ad impugnare un’arma e ucciderlo. Quella in cui si è consumato l’omicidio era stata una serata folle. I due, che erano appena diventati soci in una impresa edile, quella sera del 17 maggio erano usciti per consolarsi: il primo lavoro che avevano fatto assime non era stato pagato da un cliente scontento. Così avevano deciso di incontrarsi a bere e girare diversi locali di via Padova. Un grammo di cocaina tirato in tre: Villa con fidanzata di 50 anni che guidava l’auto e lui, William, il più piccolo del gruppo.Dopo la coca, l’alcol e lo sballo fino a perdere coscienza. I tre arrivano in via Meucci, sotto la casa in cui Villa convive con la signora. Strafatti di cocaina cominciano a litigare per come guidava la donna o, più probabilmente, per gelosia perché pare che anche Lorini intendesse corteggiare la fidanzata dell’amico. Il vero motivo della lite si è in realtà perso tra i fumi dell’alcol e della droga, e forse poco importa, alla fine, quale sia stato. Restano la tragedia della uccisione di un ragazzo che per le coltellate è morto a 22 anni e la tragedia di un altro ragazzo che a 27 anni diventa assassino, così, per troppa droga e troppo vuoto. E nemmeno si pente, anzi, davanti al giudice fruga tra i ricordi confusi cercando una motivazione assurda. La data dell’udienza sarà fissata nei prossimi giorni.

 

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