Turbigo, sulle spiagge del Ticino si parla spagnolo

Il lido invaso nei fine settimana dagli immigrati latinoamericani: fra balli e musica è impossibile impedire assembramenti. .

Migration

di Giovanni Chiodini

Traffico, ombrelloni e gazebo: le spiagge lungo il Ticino, all’altezza del ponte di ferro che unisce le sponde lombarde con quelle piemontesi, nel weekend, e soprattutto alla domenica, si affollano di bagnanti di etnia latinoamericana. Arrivano non solo da Milano o dal Novarese: ci sono anche gruppi che arrivano da più lontano (dalla Brianza). Intere famiglie organizzate con gazebo, barbecue, ombrelloni e sdraio. Ma sono diversi anche quelli a cui basta una coperta e l’ombra di un albero per riporarsi e per una penichella dopo pranzo. In acqua, vicino alla riva, sguazzano soprattutto i bambini.

Durante la settimana la presenza è quasi esclusivamente locale, uomini e donne che prendono il sole e si bagnano in acqua. L’invasione dei latinoamericani è alla domenica. Arrivano dalle prime ore dell’alba per prendere il posto migliore sul grato del fiume. Intanto scaricano dalle auto tutto l’occorrente. Dopo il pranzo spazio alla musica e al ballo, sotto i vari gazebo. Mascherine? Non una persona domenica pomeriggio l’indossava, né l’aveva con sé. Del resto non ci sono obblighi negli spazi aperti e gli assembramenti sono soprattutto di famiglie. Il parcheggio vicino alla rampa di accesso alla statale è subito colmo e molti lasciano l’auto anche in zona di divieto. "Noi al mattino siamo presenti con una postazione fissa, con la quale cerchiamo anche di indicare agli automobilisti dove parcheggiare, dando indicazioni anche sul comportamento.

Non sempre però tutti rispettano le norme e qualche multa viene comminata" ha ammesso il comandante della polizia locale Fabrizio Rudoni. Oltre ai vigili ci sono anche le guardie volontarie del Parco del Ticino che prestano servizio nel fine settimana. "C’è da dire che in questa zona non ci sono i problemi che vengono segnalati altrove. Quando la gente lascia le rive del Ticino non c’è tanta spazzatura in giro – afferma Rudoni – anche perché questa zona è tenuta pulita da quattro passaggi alla settimana degli incaricati. Se chi arriva non trova spazzatura accatastata da giorni è anche invogliata a lasciare l’ambiente così come l’hanno trovato". C’è anche uno spazio verde con bar, con all’esterno dei tavolini disseminati su un verde ben curato: questo è frequentato soprattutto dalla gente del posto, ed è meno chiassoso rispetto all’atmosfera che si vive sul greto del fiume.

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