Tuffo di notte nel laghetto Gravissimo un diciottenne

Parco delle Cave, si è buttato in acqua dopo una serata con amici e fidanzata. Operato al Niguarda, è in Neurorianimazione. Le testimonianze alla polizia

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MILANO

di Giulia Bonezzi e Nicola Palma

La serata tra amici al Parco delle Cave. Una bottiglia di vodka da condividere. Poi uno di loro si leva i vestiti per fare un bagno e si tuffa in uno dei quattro bacini artificiali dell’area verde tra Baggio e Quinto Romano. Il tonfo è fragoroso, gli altri si accorgono subito che c’è qualcosa che non va. Da lì la chiamata al 112 e la corsa in ambulanza verso l’ospedale Niguarda: in Neurorianimazione finisce un diciottenne italiano, che avrebbe riportato un grave trauma; nel pomeriggio è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico, terminato in tarda serata. La ricostruzione dell’accaduto ci porta alla notte di ieri in via Cancano: il Parco delle Cave non è recintato ed è quindi accessibile a qualsiasi ora. Poco prima delle 2, arrivano lì il neo maggiorenne, la fidanzata e altri due coetanei: con loro hanno una bottiglia di vodka, poi ritrovata semivuota. Qualche minuto dopo, il diciottenne decide di fare il bagno, si spoglia e si tuffa, anche se il buio gli impedisce di vedere in che punto si stia lanciando e quali eventuali insidie si nascondano sotto la superficie dell’acqua. Bastano pochi secondi alla fidanzata e ai due amici per capire che il ragazzo è immobile, dopo un ingresso scoordinato nel laghetto: lo riportano a riva e allertano i soccorsi. I sanitari di Areu caricano il diciottenne in ambulanza e lo trasportato al Niguarda, dove viene ricoverato nel reparto di Neurorianimazione.

In via Cancano, sul lato del parco che conduce all’ex Cava Cabassi, arrivano anche i vigili e i poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura, che raccolgono le testimonianze della ragazza e dei due coetanei per accertare cosa sia successo: le versioni sono concordanti e credibili; e accanto ai vestiti del diciottenne c’è la bottiglia di super alcolico che i quattro hanno consumato poco prima. I racconti trateggiano così i contorni di una tragica bravata, che potrebbe costare carissima al giovane ferito. Purtroppo, non è la prima volta che qualcuno si avventura nel Parco delle Cave, sottovalutando le conseguenze dei tuffi proibiti (è vietata la balneazione) nei bacini artigianali del terzo polmone verde della città per estensione (1,35 milioni di metri quadrati). Un mese e mezzo fa, nel pomeriggio del 5 giugno, un ventottenne di origine egiziana era annegato nello stesso specchio d’acqua dopo essersi addentrato a nuoto con un amico (messo in salvo da un terzo connazionale). Il cadavere dell’uomo era stato ritrovato dai vigili del fuoco il giorno dopo.

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