Trovata morta in casa, spariti i due telefoni cellulari di Tiziana Pavani

Le indagini si stanno concentrando su una ristretta cerchia di amici e conoscenti

Indagini nel condominio dove è stata uccisa Tiziana Pavani (nel riquadro)

Indagini nel condominio dove è stata uccisa Tiziana Pavani (nel riquadro)

Milano, 13 gennaio 2017 -  Sono spariti i due telefoni cellulari di Tiziana Pavani, la donna di 54 anni trovata morta intorno alle 18.30 di ieri all'interno della sua abitazione di una palazzina popolare di Via Bagarotti, a Baggio, quartiere della periferia Ovest di Milano. Il sospetto degli investigatori della sezione omicidi della squadra Mobile della polizia, coordinati dai pm Maria Letizia Mannella e Alberto Nobili, è che l'assassino li abbia fatti sparire nel tentativo di nascondere le sue tracce.  Le indagini si stanno concentrando su una ristretta cerchia di amici, conoscenti e soprattutto uomini che la donna - divorziata ma in ottimi rapporti con l'ex marito - frequentava nell'ultimo periodo.

LA CERCHIA DEI CONOSCENTI - Gli investigatori della squadra mobile di Milano sono convinti infatti che sia stato un conoscente a uccidere Tiziana Pavani. Già in serata la polizia ha perquisito l'appartamento di un uomo, un conoscente della vittima che si sospetta possa avere un ruolo nella vicenda ma gli accertamenti continuano anche su altre persone. Le indagini si stanno comunque concentrando sulla stretta cerchia di conoscenze di Tiziana, che secondo il medico legale è stata uccisa circa otto ore prima del ritrovamento. L'arma del delitto non è ancora stata trovata. Maggiore chiarezza arriverà dall'autopsia che sarà eseguita la prossima settimana. 

LA SCENA DEL CRIMINE - La donna era a letto, vestita, coperta fino al petto da una coperta, sangue ovunque. Porta socchiusa. Forte odore di gas che proveniva dal quarto piano scala D e che ha allarmato i vicini. La donna faceva la segretaria in un asilo in via Anselmo, a Baggio. In mattinata non era andata al lavoro, i colleghi l’avevano cercata al telefono fino al pomeriggio ma non l’avevano mai trovata. Finché un vicino di casa che abita sullo stesso piano, ieri, poco dopo le 17, si è avvicinato alla porta socchiusa dell’appartamento di Tiziana da cui proveniva un odore fortissimo di gas. È entrato e ha visto che una manopola dei fornelli della cucina era aperta. Ha chiuso quella e il rubinetto dell’impianto, poi in camera da letto ha visto la donna massacrata. La casa era in ordine, non c’erano segni apparenti di colluttazione. La donna viveva da sola. 

IL RUBINETTO APERTO - Ancora da chiarire i motivi per cui era aperto il rubinetto del gas, secondo quanto si è appreso sui fornelli non erano presenti pentole. Ciò significherebbe che la donna non è stata sorpresa durante la preparazione di una pietanza e rimane quindi aperta l'ipotesi che l'assassino abbia volontariamente aperto il gas con l'intenzione di saturare l'ambiente e cancellare le tracce con un'esplosione. Dalle tracce di sangue trovate nell'appartamento si ritiene che l'azione si sia svolta in camera da letto, dove la donna è stata trovata distesa sul letto e coperta dal petto in giù.

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