Nicola Palma
Cronaca

Tesserino rubato in discoteca, punita guardia carceraria: “Evidente imprudenza”

Milano, il furto in un locale e la sanzione della deplorazione.

Una guardia carceraria (Foto archivio)

Una guardia carceraria (Foto archivio)

"Il ricorrente ha commesso un’evidente imprudenza nel girare al di fuori dell’orario di servizio munito sia del tesserino che della placca e nel custodirli all’interno del portafogli conservato nella tasca dei pantaloni". E ancora: "Si tratta infatti di materiale che, se viene in possesso di malintenzionati, può essere utilizzato per supportare comportamenti molto gravi, per cui è onere del funzionario di portarli con sé solo in caso di prevedibile necessità e di custodirli comunque con particolare cura". Con queste motivazioni, i giudici del Tar hanno respinto il ricorso di una guardia carceraria, punita nei mesi scorsi con la sanzione della deplorazione per aver subìto il furto del tesserino di riconoscimento del Corpo e della placca della polizia penitenziaria mentre si trovava in una discoteca, libero dal servizio.

Dopo aver valutato i fatti, avvenuti l’estate scorsa, nel dicembre 2022 il Consiglio regionale di disciplina per il personale del Corpo di polizia penitenziaria in servizio negli istituti e servizi penitenziari della Lombardia lo ha punito con la deplorazione, che consiste in una dichiarazione scritta di formale riprovazione. Nella lista delle infrazioni da evitare per non incorrervi, come disposto dall’articolo 4 del decreto legislativo 449 del 1992, c’è anche "la negligenza o l’imprudenza o l’inosservanza delle disposizioni sull’impiego del personale e dei mezzi o nell’uso, nella custodia o nella conservazione di armi, mezzi, materiali, infrastrutture, carteggio e documenti".

Il diretto interessato ha impugnato il provvedimento, elencando una serie di scriminanti a suo favore: in primo luogo, ha sostenuto "di aver messo in atto tutte le dovute procedure al fine di custodire al meglio i documenti a lui assegnati, portandoli con sé e non separandosene mai"; inoltre, ha sottolineato che a suo parere l’amministrazione non ha "tenuto conto che è stato vittima di un furto con destrezza, al quale, pur utilizzando la dovuta diligenza e accortezza, non è stato possibile sottrarsi".

Il ricorso è stato bocciato in toto dal Tar. I giudici hanno contestato proprio "negligenza" e "imprudenza", aggiungendo che alla guardia penitenziaria non è stato contestato "di non aver resistito al furto con destrezza", bensì "l’incauto possesso della documentazione di servizio, che non aveva ragione di portare con sé nel recarsi in una discoteca per ragioni personali". A tal proposito, hanno ricordato, "non sussiste l’onere dell’amministrazione di indicare la condotta alternativa ipotetica che il funzionario avrebbe dovuto tenere, in quanto si tratta di condotta tenuta fuori servizio, per la quale quindi non esiste una tassonomia dei comportamenti che debbono essere tenuti dal funzionario".