Terrapiattisti a Milano: "La Terra è piatta, noi al Polo per dimostrarlo"

Viaggio alla kermesse (a pagamento): "Conte autorizzi la nostra missione in Antartide. Il viaggio sulla Luna? Un inganno"

Tearrapiattisti a Milano

Tearrapiattisti a Milano

Milanio, 25 novembre 2019 -  La prossima missione sarà intraprendere una spedizione in Antartide «per scoprire cosa c’è dall’altra parte. Dove la terra finisce». Il presupposto è che siamo tutti vittime di una grande illusione, di una grande beffa. Agostino Favari, ingegnere quarantunenne, tra i promotori del terrapiattismo, lo ha ribadito ieri al convegno «La Terra è piatta» (25 euro contributo all’ingresso) all’Hotel The Hub, periferia nord ovest di Milano, che ha richiamato oltre 50 terrapiattisti, uomini e donne di ogni età.

Sguardi rivolti agli schermi, mani alzate, domande. Applausi e pure qualche contestazione se i discorsi si facevano provocatori, filosofici, per arrivare in realtà a sostenere le idee con ancora più forza. Quali idee? «La Terra sferica è un complotto», «il Polo Nord è il centro», «gli astronauti non esistono». «Neil Armstrong? Un attore». «Galileo e Newton? Delle maschere». Sono i grandi cavalli di battaglia. E per dimostrarlo i terrapiattisti sfoderano mappe colorate, fogli pieni di calcoli, «dimostrazioni scientifiche». «La distanza tra la Terra e il Sole è in realtà di 4.600 chilometri e non 150 milioni», incalza Favari. «Luna e Sole sono più vicini alla Terra di quanto si creda». Soprattutto, «c’è assenza di curvatura: da Civitavecchia riesco a vedere l’Isola del Giglio davanti a me. Dov’è che la Terra s’inclina?». Vuole indossare i panni di un esploratore contemporaneo, si sente come il Magellano del 2019: «Il mio sarà un tentativo di circumnavigazione polare. Se riuscirò a partire, smetterò di fare conferenze». Al bancone d’ingresso la registrazione è obbligatoria: occorre scrivere nome, cognome e codice fiscale. Dopo il pagamento, ecco una striscia di carta come ricevuta. Su quel tavolo appare una mappa con un disegno colorato che rappresenta la terra. Piatta, ovviamente.

Ma in sala i messaggi sono ancora più eloquenti: «La Terra è piatta, ci hanno ingannato», il contenuto dello striscione a caratteri neri su fondo bianco appeso vicino al tavolo dei relatori. «Viva la laocrazia », l’immagine di sfondo sul pc che viene proiettata durante gli interventi. «Deriva dal greco e vuol dire ‘governo popolare’. Diverso dalla democrazia in cui il potere va ai rappresentanti del popolo». La girandola di relatori al tavolo cominciata alle 9 va avanti fino alle 18. Nel mentre non mancano interviste e collegamenti televisivi. Anche a noi cronisti, in origine mescolati al pubblico, viene proposto di prendere parte come comparse. Intanto al microfono i relatori si susseguono. «La Terra sferica è un complotto», rimarca Calogero Greco, indicando il giro di un uovo su un’orbita ellittica. Grande classico, quello della bottiglia di acqua: «Basta metterla in orizzontale per accorgersi che l’acqua non si curva mai, è semplicissimo». Un ragionamento a parte sulla «gogna mediatica» viene affrontato da un altro: «Sembra quasi che la vera colpa dei terrapiattisti sia essere andati contro qualcosa di più grande, forse grande quasi come la Terra, di ciò che potrebbe sembrare». Capitolo a parte sulla Luna, «la cui conquista è un inganno lungo 50 anni», sostiene Albino Galuppini. A riscuotere più successo è la prospettiva del viaggio in Antartide. Favari ha scritto una lettera al premier Giuseppe Conte «per ottenere l’autorizzazione, perché ci sono delle norme da rispettare». È stata spedita il 5 ottobre, «ci aspettiamo una risposta entro 180 giorni». La prospettiva è tracciata: «Se c’è il Polo Sud si dovrebbe tornare al Polo Nord. Se non c’è, come noi supponiamo, si arriverà in posti sconosciuti».

Su cosa ci sia oltre «il bordo», le ipotesi sono più disparate: c’è chi immagina altre terre emerse, chi una sorta di «griglia verde come fosse un videogioco». Per i terrapiattisti «i poteri occulti ci impediscono di andare a verificare». «Grandi assenti» gli invitati Beppe Grillo, Matteo Salvini e il sindaco di Milano Giuseppe Sala. «Ma Grillo – conclude Favari – ha messo in piedi lo spettacolo ‘Terrapiattista’ che porterà in giro il prossimo anno. Per noi, questa è una risposta».

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