Tempo di vino: il futuro è positivo

Emanuele

Bottiroli

Il 2022 del vino italiano è iniziato con qualche problema ma un trend positivo. L’annuale indagine economica di Anna Di Martino dice che sono complessivamente 73 le cantine private e 42 le cooperative presenti in graduatoria, per un fatturato di 8 miliardi. I dati fanno registrare un +12,8% sulle esportazioni. Da aprile si è poi registrato un rallentamento degli ordini, complici inflazione, costi delle materie prime e difficoltà nel reperimento di manodopera: un quadro che fa pensare a un’annata con minori margini. L’obiettivo resta però, nonostante le difficoltà, ricalcare il trend del 2021, conclusosi con risultati sopra la media. Di Martino ha analizzato le 115 maggiori aziende vitivinicole italiane, che rappresentano il 55,6% del giro d’affari totale del settore e il 65,36% delle esportazioni, oltre al 46,2% delle vendite domestiche. L’area privata è quella che ha ottenuto i migliori risultati, in alcuni casi brillanti. Su tutte, Tenute Piccini ha registrato una crescita del 50% (102 milioni di fatturato), seguita da Villa Sandi (+32%) e Mionetto (+22%). In testa alla graduatoria c’è Italian Wine Brands, con 423,6 milioni di fatturato, seguita a 419,6 milioni da Mondodelvino. Bene Palazzo Antinori (3° con 259 milioni), ma anche Santa Margherita (220,6 milioni) e Gruppo Lunelli (134 milioni). Le cooperative pesano per il 41,5% sul giro d’affari complessivo del campione (8 miliardi di euro), per il 33,1% sull’export, per il 52,9% sul fatturato Italia. Per la prima volta nel 2021, la cooperazione ha ridotto il suo peso al vertice del mercato. Fermo il comando di Cantine Riunite & Civ, tuttora irraggiungibile al primo posto con 635,2 milioni di fatturato. Bene al 4° posto Gruppo Mezzacorona, con 196,5 milioni di fatturato. Quali sono le aziende che vantano la maggiore redditività? In testa c’è Tenuta San Guido, con il 62,65%, ma Marchesi Antinori, seconda, non è da meno con un notevole 45,56%. È sempre riservata ai privati la graduatoria che raccoglie le proprietà viticole più importanti e trova al primo posto assoluto gli Antinori, con ben 3mila ettari in produzione. Segue il gruppo Zonin con 1.800 ettari, quindi la Marchesi Frescobaldi con 1.480 ettari (concentrati per lo più in Toscana e in continuo potenziamento).

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