Milano più sicura: al via l'anagrafe delle telecamere

L'iniziativa ha come scopo la realizzazione di una banca dati legittimamente riprendono aree del territorio milanese, pubbliche o private, aperte al pubblico passaggio

Telecamere in piazza Duomo

Telecamere in piazza Duomo

Milano, 20 marzo 2019 -  Milano più sicura. E' iniziato il progetto per istituire un'anagrafe delle telecamere pubbliche e private a disposizione delle forze dell'ordine e della magistratura, per le attivita' di prevenzione e d'indagine. Frutto del protocollo 'vittime vulnerabili' sottoscritto dal Comune, dalla Prefettura e dalla Procura, l'iniziativa ha come scopo la realizzazione di una banca dati legittimamente riprendono aree del territorio milanese, pubbliche o private, aperte al pubblico passaggio.

Lo strumento consentira' di ridurre i tempi per l'acquisizione delle immagini da parte delle forze dell'ordine, evitando così il rischio che la registrazione vada persa, dal momento che i tempi di conservazione in memoria sono limitati. Attraverso l'anagrafe, invece, gli investigatori potranno scoprire immediatamente quali telecamere possono avere ripreso un crimine e risalire subito ai dati utili per acquisire quelle immagini, come il nome e il recapito de proprietario e del gestore dell'impianto, l'esatta posizione dell'impianto, gli orari in cui e' in funzione e la durata della registrazione delle telecamere. Questi dati vengono forniti direttamente dai proprietari che scelgano, su base volontaria, di aderire. Per la condivisione dei dati il Comune di Milano ha realizzato un apposito sito e invita tutti coloro che possiedono sistemi di videosorveglianza a metterli in rete, rendendo il proprio investimento in sicurezza privata a beneficio di tutti, senza costi aggiuntivi. 

"L'anagrafe è un punto importante. Per la polizia giudiziaria e per la magistratura avere l'immediata contezza di quali telecamere sono utili, significa immediatamente bloccare la cancellazione e poter preservare un materiale di registrazione che e' fondamentale per ricostruire e individuare i colpevoli di reati odiosi, di reati di strada, cioe' di reati che creano un grande allarme sociale", ha osservato a margine della conferenza stampa di presentazione il Prefetto di Milano, Renato Saccone, annunciando che "il protocollo e' stato gia' sottoscritto dall'Arcidiocesi, dalla Regione, da Federfarma e anche dagli uffici postali".

Nel database saranno mappate anche le quasi duemila telecamere del Comune. Il Procuratore di Milano, Francesco Greco, ha voluto sottolineare quanto le immagini di videosorveglianza siano preziose per le indagini: "Abbiamo una percentuale rilevantissima a Milano nello scoprire gli autori di violenze sessuali, omicidi e rapine, perche' una parte consistente dell'investigazione nasce proprio da cio' che riusciamo a estrapolare dalle telecamere", ha spiegato il magistrato, riferendo che non a caso "l'unico omicidio a Milano di cui non abbiamo ancora identificato il responsabile sia quello di una donna al parco Litta. Uno dei motivi e' proprio che le telecamere presenti erano rivolte verso l'alto". Situazione simile anche per quanto riguarda le violenze sessuali: "I responsabili degli ultimi 10 casi sono stati tutti identificati attraverso le telecamere, eccetto nel caso della donna anziana violentata in un parco in cui non c'erano telecamere"

La vicesindaco e assessore alla Sicurezza di Milano, Anna Scavuzzo, ha voluto invece rassicurare sul fatto che l'anagrafe delle telecamere non violerà la privacy di nessuno. "Ci siamo misurati con il dottor Provolo, responsabile privacy del Comune e fatto tutta una serie di approfondimenti: e' ovvio che aprire piu' occhi significa avere piu' occhi sui nostri cittadini, ma il fatto che il database sara' solo e strettamente in uso alle forze dell'ordine garantisce che le immagini che verranno raccolte e utilizzate serviranno solo ai fini dell'indagine. Quindi credo che questa sia una rassicurazione importante, anche perche' le indagini comunque vanno fatte, quindi piu' tempestive sono e piu' garanzia c'e' che anche che quell'occhio aperto sulla citta' abbia svolto il suo ruolo". Per questo, a maggior ragione, la vicesindaco ha invitato tutti i privati proprietari di sistemi di videosorveglianza ad aderire all'anagrafe, "le forze dell'ordine, l'amministrazione, la Procura, la Prefettura hanno messo in campo uno strumento importante, perche' non basta accendere le telecamere, bisogna riuscire a usarle bene. E i percorsi di sicurezza integrata funzionino se ciascuno fa un pezzetto della parte che serve". Il Comune ha gia' iniziato a svolgere una serie di incontri per illustrare i contenuti dell'iniziativa a chi potrebbe aderirvi. L'ultimo si e' svolto proprio questa mattina nella sede di Confcommercio. "Le telecamere hanno anche un ruolo deterrente, che negli ultimi anni e' andato affievolendosi. Siccome ci sono evidenze importanti rispetto a quanto si possa fare, credo che il deterrente piu' forte sia mostrare quanta efficacia si possa raggiungere lavorando in maniera coordinata", ha concluso Scavuzzo.

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