Teatro alla Scala, Sala annuncia tagli ai fondi. Contratto, oggi accordo o sciopero

Il sindaco: "Siamo in difficoltà, meno soldi pubblici e più privati". Trattativa sul rinnovo, stretta decisiva

Milano, 22 novembre 2022 - Che non sarebbe stato un 2023 agevole per i conti della Scala lo si era capito già da tempo, anche perché l’incremento dei costi per energia e materie prime ha già impattato in maniera significativa sul Piermarini. Ora, però, c’è da registrare un’ulteriore grana: ieri, a valle del Consiglio d’amministrazione, il sindaco Giuseppe Sala, presidente della Fondazione, ha preannunciato che "il Comune di Milano proporrà una riduzione del contributo per il prossimo anno, perlomeno a livello di bilancio preventivo", pur precisando che "se i conti ce lo permetteranno rilasceremo durante l’anno qualcosa in più". All’ordine del giorno della seduta c’erano il bilancio preventivo 2023 e il punto sulla trattativa coi sindacati per il rinnovo del contratto. "È chiaro che i due temi – ha argomentato Sala – sono intimamente connessi. Sul 2023 io come sempre sono fiducioso del fatto che poi i conti riusciremo a farli tornare, però ci sono difficoltà e io con l’altro mio cappello da sindaco di Milano sono testimone del fatto che siamo in difficoltà".

Difficoltà legate alle incognite sui fondi che stanzierà il Governo e all’impatto "dei maggiori costi, in particolare quelli energetici, e del trasporto pubblico, perché inizieremo a pagare il canone della M4". Di conseguenza, "dobbiamo fare un bilancio al contenimento". Con inevitabili ricadute sul secondo fronte, quello degli aumenti salariali invocati dal personale di via Filodrammatici per il periodo 2023-2025: "Noi capiamo le richieste del sindacato e dei dipendenti, ma il punto di partenza sono meno fondi pubblici per la Scala e la necessità di attingere di più ai fondi privati, però semplice non è. La cosa positiva è che il tasso di riempimento del teatro è buono, per cui mi auguro che si sminino i problemi e ci si porti a una Prima tranquilla e ben rodata, perché abbiamo ospiti importanti a partire dal Presidente della Repubblica". Al momento, il taglio al contributo di Palazzo Marino non è stato ancora quantificato: "Ci stiamo lavorando – ha chiosato Sala – anche perché il nostro bilancio ancora non l’abbiamo fatto, però l’ho annunciato: vogliamo cercare di farlo in fretta il bilancio, tenendo conto che i tagli dovranno essere un po’ ovunque e sempre con l’ottica di restituire qualora ci arrivassero fondi. È chiaro che i Comuni sono particolarmente in difficoltà in questo momento".

Il rapporto Comune-Scala è disciplinato da una convenzione rinnovata nell’ottobre 2021, con scadenza 2023: l’intesa prevede trasferimenti annuali fino a un massimo di 5,35 milioni; e in effetti nel 2021 l’amministrazione ha destinato al Piermarini 5,339 milioni, in linea col recente passato. Una determinazione dirigenziale di una settimana fa ha autorizzato uno stanziamento di 3,1 milioni come "spesa complessiva impegnabile a bilancio in via prudenziale a valere per l’anno 2022". Nel provvedimento si legge anche che il direttore dell’Area Spettacolo si è riservato la facoltà di "procedere a integrare l’importo attualmente impegnato a seguito di maggiori stanziamenti di bilancio che dovessero modificare la capienza del capitolo su cui la spesa è allocata". Più o meno lo stesso ragionamento che ha fatto Sala per il 2023.

Trend e dichiarazioni che non aiutano la trattativa sul contratto. "Auspicheremmo un atteggiamento diverso nei confronti del più importante teatro della città, d’Italia e tra i più importanti al mondo e nei confronti del sostegno alla cultura", fa sapere Nicola Cimmino della Cisl. "Capisco le difficoltà economiche, ma la scelta di tagliare sulla cultura è la peggiore", aggiunge Adriano Gnani della Uil. Detto questo, pare che nelle ultime ore si sia aperto uno spiraglio: alle 14, la delegazione sindacale, Cgil in testa, si riunirà in teatro, in attesa di un confronto con la dirigenza che potrebbe rivelarsi decisivo. Stando ai rumors, le parti potrebbero trovarsi a metà strada tra l’offerta scaligera di 2 milioni e la richiesta iniziale superiore ai 4 milioni. Sul tavolo c’è lo sciopero già proclamato per sabato sulla prova d’insieme di Boris Godunov, che debutterà a Sant’Ambrogio.

 

 

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