Tari, ecco tutte le cifre dei rincari

Aumenti per chi non ha box. Rimborsi, scontro Tasca-opposizione

Tari, la tassa sui rifiuti

Tari, la tassa sui rifiuti

Milano, 3 febbraio 2018 - Dopo la percentuale dei rincari (fino al 4,5%), ecco le cifre in euro degli aumenti della Tari nel 2018 per quasi 600 mila famiglie milanesi, per la precisione 580 mila. L’assessore comunale al Bilancio Roberto Tasca ieri in commissione ha presentato alcune simulazioni di pagamento della tassa sulla raccolta dei rifiuti, simulazioni che tengono in considerazione l’applicazione della circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) sulla quota variabile della Tari per le utenze domestiche e le loro pertinenze.

Senza l'applicazione della circolare, la tariffa annuale si sarebbe ridotta per quasi tutti i contribuenti. Con l’applicazione decisa dal Comune di Milano (altri Comuni hanno deciso di non applicare la circolare ministeriale contestandone il principio di fondo), la Tari aumenterà dai 5 ai 20 euro all’anno, almeno a dar retta alle simulazioni. Ma il paradosso è che l’ammontare della tassa sarà maggior per le 580 mila famiglie che non posseggono un box o ne posseggono uno o più ma non di pertinenza, cioè vicini a casa. In sintesi: aumenti per chi non ha box, sconti per chi ce l’ha.

La simulazioni che seguono, presenti anche nella tabella qui sopra, chiariscono meglio il meccanismo di applicazione della circolare ministeriale. Un nucleo familiare di tre componenti con un’abitazione di 100 metri quadrati e nessun box pertinenziale, quest’anno pagherà 316,39 euro, 17,52 euro in più rispetto al caso di mancata l’applicazione della circolare (298,87 euro). Lo stesso nucleo di tre persone, ma con un’abitazione di 80 mq e un box pertinenziale di 20 mq, quest’anno pagherà 316,39 euro, 73,75 euro in meno rispetto al caso di mancata applicazione della circolare (390,14 euro). Tasca, però, sottolinea che il Comune ha deciso di applicare la circolare del Mef solo per i box pertinenziali, escludendo di fatto solo 145.348 utenze Tari dalla ripartizione della quota variabile della tassa, limitando quindi i rincari per chi non ha box.

In commissione Bilancio, però, il confronto si accende solo quando si parla dei rimborsi Tari da 48 milioni di euro dovuti ai milanesi a causa dell’errore di calcolo del Comune negli anni scorsi sulla parte variabile dell’imposta. Il consigliere di FI Fabrizio De Pasquale chiede alla Giunta di «procedere con i rimborsi. Chi sbaglia deve pagare. Qui, invece, gli unici a pagare sono i contribuenti». Il capogruppo della Lega Alessandro Morelli, intanto, ricorda che «lo scorso novembre il sindaco Giuseppe Sala ha detto: “Chi ha pagato più del dovuto sarà rimborsato’’. Sala venga a spiegare in commissione cosa è successo da allora. Io, per ora, abbandono la commissione in segno di protesta». La replica di Tasca non si fa attendere: «Non abbiamo ancora individuato la voce di bilancio da cui prendere i fondi per i rimborsi. Chiederemo un parere alla Corte dei Conti per evitare il rischio di danno erariale».

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